Sono al momento una decina i casi sospetti di Omicron 5, emersi dal sequenziamento dei tamponi nel laboratorio di Genetica Molecolare dell’Università d’Annunzio di Chieti
Già nelle prossime ore si chiariranno i dubbi e si capirà se questa nuova variante del Covid, più infettiva delle precedenti e che presenta alcune mutazioni di Delta che potrebbero renderla più aggressiva, abbia fatto breccia nel muro sanitario d’Abruzzo.
«Abbiamo dei forti sospetti di Omicron 5 in alcuni tamponi analizzati», ha dichiarato il professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare dell’Ud’A di Chieti. «In Italia e in altre regioni hanno già iniziato a segnalarla, quindi è molto probabile che Omicron 5 sia arrivata anche in Abruzzo. A settembre sarà importante andare avanti sul fronte dei vaccini che siano studiati su quella proteina del virus che non cambia e che quindi potrebbe darci una protezione maggiore, più che tornare indietro con nuovi lockdown.
Sul fronte mascherine la fine dell’obbligo nei luoghi chiusi dal 15 giugno non significa un obbligo al contrario a non indossarle più. Per quanto mi riguarda io continuerò a indossarla nei luoghi chiusi e in situazioni di maggiore assembramento, perché è necessario continuare a proteggersi.»