Per entrare in ospedale e intervistare il dottor Fazii indossiamo la mascherina
Le strutture sanitarie infatti, come quelle sociosanitarie e socioassistenziali, insieme alle strutture riabilitative e residenziali per anziani, sono gli unici luoghi in cui l’obbligo dei dispositivi di protezione individuale è rimasto in vigore per lavoratori, utenti e visitatori, almeno fino al 31 ottobre.
Dal 30 settembre, ultimo giorno in vigore, la caduta delle restrizioni anche sui mezzi di trasporto ha allargato le maglie di una ritrovata libertà prepandemica, che però ora deve necessariamente tornare a fare i conti con un aumento importante dei contagi da Covid.
Per il dottor Paolo Fazii, direttore dell’Unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, le raccomandazioni e il buon senso non sono sufficienti e forse sarebbe bene fare un passo indietro e riconsiderare l’obbligo della mascherina in tutti i luoghi chiusi per evitare un peggioramento della situazione con la stagione fredda alle porte.
«Sono tante le variabili che incideranno sull’andamento pandemico dei prossimi mesi. Gli scenari potrebbero essere in sostanza due: uno peggiore e uno migliore. Nel primo caso la gente potrebbe continuare a non indossare la mascherina e a non vaccinarsi e magari con i mesi freddi e il propagarsi del virus potrebbe venire fuori una nuova variante più negativa per l’uomo. Nello scenario migliore invece la gente potrebbe tornare a indossare la mascherina al chiuso, possibilmente con obbligo, e vaccinarsi e magari intanto potrebbe sopraggiungere una mutazione del virus più favorevole all’uomo. Ovviamente tutto dipenderà da queste e altre variabili, ma in linea di massima con il sopraggiungere dell’inverno certamente i casi torneranno ad aumentare.»