La peste suina è arrivata anche nell’aquilano. Il ministero della Salute, a seguito del ritrovamento a Borgo Velino nel reatino di una carcassa di cinghiale sulla quale è stata riscontrata l’infezione, ha delimitato la zona a rischio e ha incluso anche il comune di Cagnano Amiterno
Si tratta dell’unico comune abruzzese ad avere un provvedimento di questo tipo con il sindaco, Iside Di Martino, costretta ad emettere il provvedimento appunto per contenere e contrastare la diffusione della peste suina. Stop ad arrostate, pic-nic e altri eventi che possono determinare assembramenti quindi nelle zone agricole e rurali che vanno da Cinno alla Valle dei Ladri sino a Cascina.
Il provvedimento invita i cittadini a non avvicinare e alimentare i cinghiali, a non lasciare residui di cibo e a fare la raccolta rifiuti in base al calendario comunale e inoltre all’interno delle aziende di allevamento massima attenzione recintando l’area dei locali, contattando in caso di mortalità di un animale la Asl e adottando tutte le altre precauzioni igieniche del caso.
Il Comune ha già organizzato la ricerca di eventuali carcasse di cinghiali con la polizia provinciale che, assieme al servizio veterinario Asl e ai Carabinieri forestali, ha già perlustrato per diverse volte la zona. Per il momento nulla di strano. La peste suina africana è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali. È altamente contagiosa e spesso anche mortale per gli animali ma non è trasmissibile agli esseri umani.
Il dottor Massimo Ciuffetelli, responsabile del veterinario fauna selvatica spiega che la situazione a Cagnano é circoscritta ma proseguono i controlli perché la malattia, seppur non trasmissibile all’uomo, può provocare molti anni anche economici legati all’esportazione di carne suina.