Migliaia di cartelle firmate dall’Agenzia delle Entrate, vecchie anche di dieci anni, relative a prestazioni di pronto soccorso o a visite mediche prenotate e mai effettuate per le quali l’utente è costretto a pagare lo stesso il ticket
Sta facendo discutere l’operazione di recupero crediti messa in campo dalla Asl 1 diretta dal manager Ferdinando Romano. Tantissimi cittadini in questi giorni si sono visti recapitare queste cartelle, alcune vecchie di dieci anni e della somma di 25 euro.
Il Tribunale del malato è entrato sulla questione e chiede chiarimenti alla Asl per capire soprattutto per capire se prima delle cartelle dell’agenzia delle entrate sono stati inviati dei solleciti ai cittadini che ora hanno tempo otto giorni (il limite è il 30 novembre) per pagare e mettersi in regola.
Tramite l’avvocato Catia Puglielli il Tribunale del malato aveva già chiesto all’utenza di verificare la data della prestazione sanitaria per vedere se c’è prescrizione (è decennale) e dunque se ci si può opporre in alcuni casi. La realtà è che se non si paga si rischia di incorrere in interessi e sanzioni. La Asl 1, tramite il direttore amministrativo Stefano Di Rocco, ha comunicato che è stato istituito un ufficio ad hoc per rispondere alle richieste dei cittadini e c’è anche una mail dedicata [email protected]. La faccenda diventa anche politica perchè per alcuni la Asl cerca di fare cassa in modo sbagliato in un momento di grande difficoltà per cittadini e famiglie.