Consorzio bonifica centro: per il Comitato «gestione sconsiderata»  

Il Comitato bonifica sostenibile contesta la gestione del Consorzio di bonifica centro: «Gestione sconsiderata della contribuenza consortile». Ecco la lettera

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Leggo su IL Centro di ieri 14 settembre le dichiarazioni del Presidente del Consorzio di Bonifica Centro, Enisio Tocco, sugli interventi in corso nella diga di Penne, “un sacrificio richiesto agli agricoltori… che permetterà in futuro maggiore sicurezza e nel rispetto delle leggi”. Vorrei dire al Presidente Tocco di cominciare a rispettare la legge , che per legge devono essere a carico della Regione e che invece da anni vengono regolarmente addebitate a tutti i consorziati, sia agli agricoltori del bacino della diga, sia a tutti gli altri che hanno la sfortuna di trovarsi nel comprensorio del Consorzio Centro, sia infine a tutti gli utenti extra agricoli e proprietari di fabbricati che condividono, con gli agricoltori, la gestione sconsiderata della contribuenza consortile.
Ma il problema è più ampio, perché riguarda la crisi “esistenziale” del settore primario dell’economia abruzzese, l’agricoltura, opportunamente dissimulato dai discorsi dei politici e da articoli di stampa che si occupano dei cervi e dei pesci (i primi li ammazziamo, i secondi invece li ricoveriamo in appositi S.A.R., i searche and rescue unit), in modo da tranquillizzare una popolazione ignara e consentire ai nostri governanti di continuare nella loro scellerata gestione dell’acqua e della cosa pubblica in generale. ̀
Il problema qual è? L’ISTAT ci consegna un quadro drammatico della produzione e del valore aggiunto del settore agricoltura, silvicoltura e pesca che si riducono nel 2023, rispettivamente, dell’1,8% e del 2,5% in termini reali, con l’occupazione in calo del 2,4%, dove spiccano per disastro la produzione in volume di vino (-17,4%) e frutta (-11,2%) florovivaismo (-3,9%), olio d’oliva (-3%) ed a livello territoriale un calo del PIL per il Centro del 3,8% e per il Sud del 3,9%. Ed il 2024 andrà ancora peggio, visto che abbiamo assistito ad un andamento climatico eccezionalmente negativo che falcidierà in modo ancora più significativo la produzione di ortaggi, cereali, vino ed olio. E questi che fanno, oltre che parlarci di cervi e pesci? Affossano definitivamente il settore, togliendogli la risorsa fondamentale che è l’acqua, non riuscendo a gestire una rete idrica ormai alla fatiscenza e, per contro, imponendo una tassa impropria ed ingiusta di 200 / 250 euro per ettaro coltivato.
E sì, perché nel 2024 il Consorzio Centro nella totale incoscienza contabile continua a farci pagare i costi della depurazione industriale e di quelle attività che dovrebbero essere a carico degli enti pubblici.
Ma adesso tranquilli, c’è il piano di risanamento, hanno convocato un consiglio di amministrazione per il 20 settembre che discuterà del nulla perché non ancora è stato né redatto né approvato il conto consuntivo 2023, ma per certo chiamerà a raccolta gli agricoltori per un nuovo sacrificio, questa volta quello finale. Ma noi non ci staremo zitti e quieti e vorremmo che anche i non agricoltori, tutti gli altri cittadini, capissero che è in gioco la sopravvivenza di un settore che, benché ha un peso modesto nel PIL del paese, ha invece un’importanza strategica immensa, se pensiamo alla sicurezza alimentare, alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo rurale ed in generale alla qualità della vita ed alla indipendenza economica del paese.
Un paese con un settore agricolo allo stremo è più vulnerabile all’influenza di potenze estere, per dipendenza alimentare, instabilità sociale, perdita di quella tanto decantata sovranità alimentare ed in generale per la debolezza economica. Tenetelo a mente, se falliscono le aziende agricole, mangerete insetti e carne sintetica.
COMITATO BONIFICA SOSTENIBILE