Arrendersi? Mai! Una teramana malata di sclerosi in paracadute: il video di #iostoconidisabili.
La donna è di Teramo. Pubblichiamo la lettera dei suoi amici
Serena ha 38 anni, convive da 10 con la Sclerosi Multipla, da quando gliela diagnosticarono nel 2005. Sei mesi fa è rimasta paralizzata per l’ennesima volta, per un peggioramento del quadro clinico. Dopo la risonanza magnetica i medici non le diedero molte speranze di tornare a camminare.
Ma non si è arresa, neppure stavolta e, dopo sei mesi di terapie affrontate con grande forza di volontà, iL 30 AGOSTO 2015 HA DECISO DI LANCIARSI COL PARACADUTE, DI VOLARE E NON PIÙ SOLO NEI SOGNI!
Serena non sa quando la sua malattia la fermerà definitivamente e, davanti all’incredibile calo di interesse ed attenzione per i disabili da parte delle istituzioni e della politica, ha voluto farlo per rappresentare simbolicamente tutti i disabili che lottano e non mollano!!!
I disturbi ci sono, anche se a volte occhi distratti possono non accorgersene… diplopia, neuropatia, strabismo, neurite… perdita di sensibilità, infiammazione midollare.
La sedia a rotelle o i bastoni… sono stati spesso ed a lungo un’estensione del suo corpo, parte integrante della sua vita.
Fino al 2007 i peggioramenti erano progressivi e le terapie non riescono ad eliminare la malattia, a volte sembrano non riuscire neppure a rallentarla…
Serena scrive: “L’ultima ricaduta è del dicembre 2014, il mio corpo ha dovuto arrestarsi, ma la mia mente no! Il midollo è gravemente compromesso, è ingrossato, infiammato… mi attraversano scosse dolorose. Non sento il contatto… Riesco ancora ad accarezzare mio figlio, anche se sento solo formicolio nel farlo… persino il linguaggio ne risente…
Il quadro clinico che emerge dalla mia risonanza è terribile… i neurologi non mi danno grandi speranze… Mi tocca rivedere tutto ad ogni ricaduta e riprogrammare la mia vita. Sono stata 50 gg. inerme… Ormai non sento più gli stimoli fisiologici. Il dolore fisico mi divora, perché niente riesce davvero ad alleviarlo… PERÓ la mia testa ed il mio cuore sono vivi e lottano! Barcollo, ma non mollo!
Ho voluto volare, per rappresentare in qualche modo col mio corpo chi è purtroppo prigioniero del proprio… L’ho fatto per Liliana, Franco, … per dar loro voce, perché siano ascoltati e ricevano attenzione dalle istituzioni ed enti preposti…
L’ho fatto ora, perché non so quando arriverà la prossima ricaduta e se mi rialzerò per riuscirci… ma quando non potrò più col corpo, volerò col cuore…”.
Vi coinvolgiamo in questa stupenda emozione vissuta con il coraggio di Serena… lanciatasi per rappresentare il silenzio e la sofferenza di ogni disabile… tutti ed ognuno…
Gli amici che la sostengono, sempre e comunque…