Un lettore ci scrive: No alle case popolari a Pescara Portanuova

Riceviamo e pubblichiamo da un lettore/telespettatore una lettera in cui contesta la scelta del Comune di realizzare case popolari a Pescara Portanuova

“Nell’indifferenza ormai di tutti, divenuta ormai consuetudine per ogni cosa, nella “normalità” della cosa se così la vogliamo far passare, espongo quanto segue.

Mia intenzione è quella di segnalare anche a voi, come già fatto al TGR Rai, al CFS e al WWF Abruzzo, la notizia uscita tempo fa sul Centro, della imminente prossima realizzazione di una palazzina per residenza popolare nella zona di Portanuova – zona stadio – angolo via Pepe / via D’Avalos ex asilo/consultorio familiare.  Non solo, è non per ultima, l’intenzione dell’assessore Adelchi Sulpizio che, insieme al punto sopra menzionato, non contento e/o soddisfatto, vuole destinare altre aree come quella individuata in via della Bonifica, per la costruzione di altre palazzine per edilizia popolare, sempre e non per caso a Pescara Sud .

In considerazione delle ultime e “contrapposte intenzioni” dei nostri politici comunali, talune “propositive” quale quella di riqualificare il lungomare Sud di Pescara (completamento del secondo tratto del lungomare+pista ciclabile e rimozione dei pennelli sulla spiaggia) ed altre invece “deleterie e distruttive” come quelle sopra citate, senza parlare poi della già scaduta mancanza di fiducia e trasparenza del nostro “carissimo sindaco”! Dall’altra parte della città invece, sulla Riviera Nord, il Comune di Pescara impegna risorse e fondi, battendosi da anni a colpi di ordinanze e ricorsi per la demolizione di un fatiscente scheletro di un palazzo. Forse perché aree di maggior pregio e valore? Chissà! Stiamo parlando della stessa città? Gli intenti dovrebbero essere gli stessi, o invece si adottano due metri e due misure? Oppure qual è la discriminante per cui da una parte si demolisce e da un’altra si costruisce? Qual è l’interesse, è di chi!!!

Credo ci sia a questo punto una “spiccata mancanza di coerenza” da parte di questa giunta comunale nelle intenzioni di affrontare e risolvere gli annosi problemi di questa città, di come in maniera approssimativa, sbrigativa, superficiale, e soprattutto con una “spudorata presa per il c…” questa giunta comunale lavora, insieme al suo assessore Adelchi Sulpizio! Un’altra penosa dimostrazione della loro inaffidabilità ed incapacità nel gestire e riporre rimedio ai problemi di questa città, mettendo “pezze” a destra e manca, con l’ostinata volontà di portare avanti ad ogni costo questo dissennato programma, assolutamente non condiviso dalla maggior parte della cittadinanza e che sta provocando non pochi malumori almeno per i residenti di questo quartiere, tranne da chi ha tutto l’interesse è il bisogno di avere un alloggio popolare.

Priva di valutazioni per mancanza di lungimiranza, questa giunta ci  mette  ormai come al solito di fronte al fatto compiuto, in particolare e sempre grazie al contributo dell’assessore Adelchi Sulpizio, che evidentemente non conosce o ignora volutamente i problemi di questa parte della città , contribuendo a “degradare ulteriormente una zona che ha già non pochi problemi,“  non avendo altre soluzioni da proporre che  ”CEMENTIFICARE” ancora di più un quartiere, a discapito della sua già precaria vivibilità. Ci stanno gradatamente portando in tutti i sensi all’esasperazione.

Zona già di per se compromessa per sue le continue limitazione (allagamenti, scarsa manutenzione, impraticabilità delle strade, es.via Marconi , via D’Avalos , via Bardet ecc, fine riqualificazione lungomare Sud, mercato rionale del lunedì, chiusura di tutti i parchi circostanti per ogni evento atmosferico, limitazione della viabilità per ogni evento sportivo, presenza di prostitute, sicurezza ecc.) Là dove prima si presumeva ci fosse una parte di Pescara in cui è ancora possibile applicare un modello vivibilità grazie alla disponibilità e fruibilità di spazi funzionale e sostenibili a misura d’uomo, adesso grazie ai nostri “lungimiranti politici” stiamo ottenendo esattamente l’effetto contrario.

“Portanuova” è ormai adibita al parcheggio dei “problemi irrisolti” o ad addossarsi e risolvere problemi di una intera città. Le varie amministrazioni comunali si sono sempre presentate nel quartiere solo nel periodo elettorale per attingere consensi sicuri, promettendo da anni la riqualificazione di questa parte dimenticata di Pescara, chimera per i residenti. I risultati delle precedenti amministrazioni, e non meno questa, sono sotto gli occhi di tutti! Questo è il trattamento riservato a “Portanuova” salvaguardata sempre meno e trattata nei peggiori dei modi come ultimo dei problemi della città, presentata sempre di più in maniera invivibile e disastrata, adibita adesso a risolvere il problema abitativo di una città. Sì perché in qualsiasi altra città moderna e in fase di sviluppo si tende alla salvaguardia e alla valorizzazione anche delle più piccole aree, ancor di più se “aree verdi” come in questo caso, mentre qui persiste ancora la retrograda cultura della “cementificazione spietata” in ogni posto, in nome di una presunta esigenza di bisogno di edilizia popolare, che di “popolare” non ha niente salvo lo spreco di denaro pubblico, che potrebbe essere utilizzato per la ristrutturazione e manutenzione del già ben ampio palco di edilizia pubblica presente nel quartiere.

Un esborso per le casse del comune di ben €1.465.000,00 per la realizzazione di questa “palazzina popolare” di 12 appartamenti, che secondo il comune dovrebbero successivamente contribuire con gli affitti agli introiti delle sue casse…forse la nostra amministrazione ha le idee un po’ confuse! I problemi sono ben altri che pensare di trovare il modo per rimpinguare le casse ormai già svuotate da uno scellerato sperpero di denaro pubblico. Si va a saturare una zona in maniera non più sostenibile che ha già una forte presenza di edilizia popolare (da via Pepe fino a via Guelfi, da piazza dei Grue fino via Vespucci, senza considerare tutta la zona della Marina Sud). A ridosso dello stadio Adriatico oltretutto -come accennato- una zona al limite dell’indecenza che durante qualsiasi evento esso sia, come accaduto anche in passato può essere teatro di non pochi problemi di ordine pubblico, senza parlare di furti, delinquenza e spaccio all’ordine del giorno.

Sì, perché l’unico progetto sensato per questa area dalle precedenti amministrazioni, è non di meno sempre da questa per originalità (…per non dire altro!), è stata quella di assegnare allo stabile – una volta asilo e consultorio familiare, e successivamente sede dei Rangers Pescara, che adesso in “onore” dell’anno di fondazione della Pescara Calcio, il nome dello futuro stabile…1936! Si sottrae alla collettività una ennesima area verde conl’abbattimento previsto di ben 15 pini di grosso fusto, praticamente un piccolo parco. Ma questo è l’ultimo dei problemi di questa amministrazione, salvo confermare l’ennesima presa in giro a carico dei residenti di questo quartiere per mancanza di programmi, progetti e soluzioni atti alla “vera valorizzazione” di questa e di altre aree, fatta con i fatti e non solo con le chiacchiere.

Riqualificare e non cementificare! Chi si troverà a passare e vivere da queste parti, si troverà privato di un ennesimo spazio che potrebbe essere destinato a ben altro uso che alla costruzione di altro “palazzo”, considerando come accennato che i parchi durante le manifestazioni sportive “purtroppo” non sono utilizzabili da anziani, dalle famiglie, soprattutto dai bambini perché chiusi per ragioni di sicurezza! Altro che Ponte del Cielo! Tanto per dirne un’altra fra le tante lamentele dei pensionati che non possono accedere ai parchi perché chiusi durante i fini settimana in cui ci sono le partite di calcio, ci sono anche quelle di chi con il desiderio di passeggiare o trascorrere un po’ di tempo pescando sullo  storico molo sud del porto di Pescara, non possono più farlo perchè, grazie alla ordinanza della Capitaneria di Porto e al “maestoso cancello” ne impediscono l’accesso. Aree che possono e potrebbero essere utilizzate sicuramente in maniera diversa, ma evidentemente, anzi sicuramente, come dimostrato in passato ed adesso dai nostri amministratori, sono abituati evidentemente avere “orizzonti molto limitati , ristretti, ed antiquati”, e del tutto privi di lungimiranza, e che finiscono, come di consuetudine e male dei nostri giorni, per  favorire gli interessi di qualche politico e di qualche speculatore. Sicuramente così facendo non si incentiva il benessere e soprattutto il valore di una città, che deve essere un valore primario della collettività ma anche per gli amministratori, che dimostrano per l’ennesima volta di non aver capito niente , in un momento in cui si evoca il cambiamento con l’inversione di rotta nelle intenzioni e nella gestione. La ricchezza di una città, nasce oggi, soprattutto nella valorizzazione e tutela dello “spazio”. Sarebbe ora che i nostri politici smettano e rottamino questo retrogrado modo di pensare , “cementificando e asfaltando” ancora ogni cosa.

Cordialità, Antonio G.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.