Il Comitato Bonifica Sostenibile preoccupato in una nota scrive: “Il Consorzio di Bonifica Centro ha revocato all’Agenzia Entrate Riscossione la facoltà di rateizzare, ma senza comunicarlo ai contribuenti che, in mancanza di tempestiva informazione, si troveranno in difficoltà”
In un comunicato stampa che riportiamo integralmente si legge:
“Perdite del 70% per il viticolo, 40% per i cereali, 80% per i legumi e 50% per gli olivi. In questo drammatico contesto, il Consorzio Bonifica Centro, invece di intervenire con sgravi per aiutare gli agricoltori, li penalizza ulteriormente togliendo la rateizzazione dei contributi con Agenzia delle Entrate.
A differenza dei restanti consorzi solo il Consorzio Bonifica Centro fa marcia indietro dopo 15 anni, in sordina ed in assenza di alcuna comunicazione ufficiale.
Una decisione inaccettabile, che lascia gli agricoltori senza fiato. “Perché questo accanimento?”, si domandano. “Il Consorzio non dovrebbe sostenere i consorziati in difficoltà? Oppure siamo noi agricoltori a dover sostenere il Consorzio?”
L’intero comparto è allo stremo e la decisione è un colpo mortale per un settore già in grave crisi perché gli importi cumulati riguardano più annualità.
Si potrà rateizzare unicamente con il Consorzio, prima che vengano trasmessi i ruoli alla riscossione coattiva, scrivendo alla casella di posta rateizzazione@bonificacentro.it o alla pec consorziocentro@pec.bonificacentro.it, con rate che saranno molto più alte, 4 volte e mezzo superiori a quelle che avrebbe concesso l’agenzia riscossione.
Il motivo è banale e squisitamente contabile, l’ACA dovrebbe pagare 4,7 milioni di euro oltre l’arretrato ma dice che farà ricorso, alla Regione ed altri enti si addebitano solo le spese dirette, per il settore privato della depurazione è stato necessario spendere quasi 2 milioni di euro extra per una brillante operazione di ingegneria finanziaria di cui vi daremo conto nei prossimi giorni, che dire restano solo i consorziati a reggere la struttura.
Il provvedimento va revocato immediatamente, perché la soluzione ai problemi del Consorzio non è quella di vessare i Consorziati, ma far pagare gli Enti pubblici che beneficiano dei servizi consortili ed impedire che si sperperino i soldi in settori diversi da quelli istituzionali.
Lo stato di calamità richiesto da Imprudente esiste ma tra gli eventi calamitosi avrebbe dovuto includere anche la dirigenza consortile ….!”