I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal tornano a chiedere interventi urgenti per i lavoratori de La Panoramica di Chieti che non hanno ancora ricevuto i soldi stanziati dalla Regione.
I segretari regionali della Filt Cgil Franco Rolandi, della Fit Cisl Andrea Mascitti e della Faisa Cisal Luciano Lizzi parlano di “tensione alle stelle” e ricordano che i lavoratori de La Panoramica, società che gestisce il trasporto pubblico a Chieti, non hanno ancora ricevuto nulla dei 400mila euro stanziati dalla Regione Abruzzo in seguito alle proteste seguite alla disdetta, a giugno 2020, del contratto aziendale. I sindacati evidenziano che <non è stato ancora risolto il problema delle percorrenze nel ripristino delle corse>.
I segretari Rolandi, Mascitti e Lizzi affermano che <I 400mila euro, destinati dalla Regione al Comune di Chieti da indirizzare al Trasporto Pubblico Locale, erano ripartiti, come stabilito con delibera comunale, fra pagamento degli oneri contrattuali in favore dei dipendenti per 250.000 euro, e 150.000 euro per il ripristino delle corse bis studenti. Oggi 16 luglio, malgrado un incontro in Comune ove il sindaco Ferrara e l’assessore Rispoli hanno spiegato alla Società La Panoramica, dinanzi alle delegazioni di Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal, ciò che per le organizzazioni sindacali, i lavoratori, la collettività teatina, e i sindaci di Teramo e L’Aquila, era già chiaro ed evidentemente ben scritto della delibera comunale, la situazione è ancora in fase di stallo.
Auspichiamo una risoluzione immediata che possa ridare dignità a questo Servizio Pubblico, intesa anche come garanzia e fruibilità delle soste di un lavoro che ricordiamo essere riconosciuto usurante: agli atti c’è una richiesta di verifica percorrenze, inviata al Comune di Chieti il 30.12.2021, che, se regolarizzate nella necessaria riprogrammazione di esercizio per le corse da reinserire per effetto della delibera, chiuderebbe anche questa antica vertenza. A tutt’oggi nessun segnale distensivo possiamo riportare a questi lavoratori che, aggrediti dall’erosione del loro salario proprio nel periodo più duro della fase pandemica (ricordiamo che la società negò persino l’anticipo della cassa integrazione con ritardi di erogazione di anche 6 mesi), nonostante una Legge Regionale ed una Delibera Comunale, sono ancora ostaggio di una situazione che ha dell’inverosimile>.