Arte in lutto, è morto il mecenate Alfredo Paglione. Venerdì 2 dicembre i funerali a Chieti

Paglione-Alfredo

Il mondo dell’arte in Abruzzo è in lutto, per la scomparsa del gallerista e mecenate Alfredo Paglione. Il Comune di Chieti cinque giorni fa gli aveva tributato la cittadinanza onoraria

Paglione si è spento a 86 anni nella sua abitazione di Giulianova. Per le precarie condizioni di salute non aveva potuto partecipare alla cerimonia in suo onore a Chieti. I funerali si terranno venerdì 2 dicembre alle ore 10 nella chiesa del sacro Cuore a Chieti.

LA BIOGRAFIA – Alfredo Paglione nasce a Tornareccio (Chieti) il 3 marzo 1936 da Ottavio e Maria Cristina Tieri. Subito trasferitosi nel capoluogo, si diploma col massimo dei voti presso il Liceo G.B. Vico. Nel 1955 si iscrive alla Facoltà di Geologia dell’Università di Roma. Nel 1960 compie, per conto della De Agostini, un viaggio di studio in Colombia dove conosce Teresita Olivares, violoncellista, che l’anno dopo lo raggiungerà in Italia e nel 1967 diventerà sua moglie. Nel 1961, trasferitosi a Milano, intraprende diverse attività in ambito culturale. Con l’attrice Dolores Olivan Pizzoli, del Piccolo Teatro, si occupa dell’allestimento e successivamente della gestione amministrativa di un nuovo teatro, “La Piccola Commenda”, in cui recitano noti attori fra cui Paola Borboni. Affida qui ad Aligi Sassu la realizzazione di un ciclo di affreschi; e a Sassu e ad altri artisti come Lucio Fontana e Agenore Fabbri commissiona anche le scenografie per le pièces rappresentate, la prima delle quali è “Una notte fuori”, del futuro Premio Nobel Harold Pinter.

Nel dicembre 1963 apre in piazza della Repubblica a Milano la Galleria 32, che diventa presto il punto di riferimento per la pittura figurativa italiana e internazionale, ma anche richiamo e luogo di aggregazione per gli intellettuali milanesi, italiani ed europei. La Galleria realizza mostre di numerosi artisti fra cui Guttuso, Sassu, Manzù, Fontana, Levi, Migneco, Mattioli, Cremonini, Francese, Vespignani, Attardi, Zigaina, Guccione, Caruso, Banchieri, De Stefano, Plattner, Bodini, Vangi, Sughi, e di noti Maestri stranieri come Picasso, Rauschenberg, Grosz, Gropper, Levine, Hrdlicka, Mensa, Bailey, Miller, Ortega, Quetglas, Sherman, Rivers. A loro si affiancano poeti e scrittori come Rafael Alberti, Quasimodo, Buzzati, Carrieri, Ungaretti, Sciascia, Sereni, Moravia, Fagiolo Dell’Arco, Prisco, Raboni, Soavi, Tadini, Testori, Carluccio, Vigorelli, Zeri. Nel 1975 riceve dall’Amministrazione Comunale di Lugano l’incarico di aprire e gestire un nuovo spazio per mostre all’interno della Villa Malpensata, sede del Museo Civico.

Gestisce ed espone l’intero lavoro di Aligi Sassu, realizzando tutte le sue mostre, in gallerie private e in grandi musei del mondo (Romania, Spagna, Germania, Canada, USA, Giappone, Brasile, Argentina e Colombia), e curando personalmente i numerosissimi cataloghi e volumi pubblicati sulla sua vasta opera di pittore, scultore, ceramista, incisore, illustratore e muralista.

L’amore per la sua terra d’origine lo spinge a coltivare un grande sogno: realizzare in diverse città della sua regione una serie di nuove strutture museali, con lo scopo di diffondere fra la sua gente, specialmente fra i giovani, l’amore per l’arte, per la poesia, per la bellezza. Nell’arco di pochi anni il suo programma si va attuando: prima con l’apertura, nel luglio 1997, del MAS, Museo d’Arte dello Splendore, presso il santuario mariano di Giulianova; poi con la donazione, nel 2002, di ottanta dipinti di otto artisti italiani e spagnoli alla città di Vasto, dando vita, con la mostra “Mediterrania”, alla prestigiosa sede espositiva di Palazzo d’Avalos. Successivamente dona alla Fondazione Carichieti, cioè alla sua città, i cinquantotto preziosi acquerelli con i quali Sassu nel 1943 aveva illustrato “I Promessi Sposi”. Quindi, nel 2004, trasferisce al Museo Barbella, sempre a Chieti, un altro importante nucleo di centouno dipinti e sculture, allestendo la grande rassegna permanente dal titolo “Arte per Immagini. Da de Chirico a Lopez García”. Sempre nel 2004 ha voluto donare 32 opere al suo paese natale, Tornareccio, in memoria del padre Ottavio. Nel 2006 dà inizio all’operazione “Un mosaico per Tornareccio. La città delle api”. Nel 2008 dona duecento ceramiche e sculture di Aligi Sassu al Museo delle Ceramiche di Castelli. Nel 2010 progetta e apre un nuovo museo dedicato a Sassu ad Atessa, donando duecentodieci opere su carta del Maestro.

Nel 2012 dona 150 opere della sua collezione alla Fondazione Carichieti per il nuovo Museo di Palazzo de’ Mayo. Nel 2013 viene inaugurata, presso il Museo dell’Università “D’Annunzio” di Chieti- Pescara, la mostra permanente “Tartarughe fra arte e scienza. La Collezione di Teresita Olivares Paglione”, con trecentouno pezzi – fra cui novanta opere d’arte di noti artisti italiani e internazionali – provenienti dalla collezione della moglie Teresita. Nel 2014 dona al Museo V. Colonna di Pescara 56 dipinti per la mostra “Il fascino dell’immagine” e al Museo Universitario di Chieti cento opere grafiche di Aligi Sassu e una grande tartaruga in bronzo, opera dello scultore Paolo Borghi, oggi situata all’ingresso del Museo.

Nel 2008, con Giovanni Gazzaneo e alcune personalità del mondo della cultura, ha dato vita a “Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione”, per far conoscere e promuovere, con studi e mostre, in particolare il sacro nelle arti contemporanee; e inoltre per valorizzare le numerose donazioni che Alfredo Paglione ha effettuato negli ultimi anni soprattutto in Abruzzo.

Numerosi sono stati i premi e i riconoscimenti ricevuti da Paglione per la sua intensa attività culturale: tra gli altri, Commendatore della Repubblica (1987), “Premio Majella” (1994), “Premio Aprutium”, decretato dal Consiglio Regionale (2002), “Premio Mecenate d’Abruzzo” (2003) e l’Ordine della Minerva dell’Università D’Annunzio nell’anno accademico 2014-15.

LA NOTA DEL SINDACO DI CHIETI DIEGO FERRARA– “Se ne va un amico della città, oltre che un mecenate appassionato di bellezza. Chieti si unisce al cordoglio di tante città abruzzesi legate ad Alfredo Paglione e alla sua passione per l’arte. Come Amministrazione non dimenticheremo mai la donazione di opere contemporanee fatta alla nostra città, una collezione visitabile al secondo piano del Museo comunale Costantino Barbella e in nome della quale avevamo tributato, solo pochi giorni fa, a Paglione un pubblico grazie, attraverso il conferimento della cittadinanza onoraria. Grazie a lui, nel nostro museo abbiamo opere di Mirò, Orellana, De Chirico, Ortega, Campigli, Cantatore, Guttuso, Messina, Manzù, Marini, Sassu, Calabria per un totale di 101 tra tele a olio, a tempera, pastelli nonché sculture in bronzo. Sono molto di più che semplici regali, rappresentano la condivisione di una grande passione con una comunità intera da parte di una personalità che ovunque è andata non ha mai dimenticato la sua terra, facendola destinataria di tutto ciò che era riuscito a collezionare nella sua parabola vitale. Lo ricorderemo con affetto per questo gesto e per l’amore che lo ha alimentato e ci stringiamo al dolore della sorella Maria che abbiamo avuto sul palco del teatro Marrucino, la settimana scorsa, per ritirare una cittadinanza che sappiamo lo aveva reso felice e che ha raccolto unanime il bene di tutto il Consiglio verso questo speciale personaggio della nostra regione, a cui saremo sempre e per sempre riconoscenti”.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI ATESSA GIULIO BORRELLI

“Se ne va un grande amico di Atessa e mio personale. Perdiamo un valente gallerista e un autentico mecenate, innamorato dell’arte, della bellezza e dell’Abruzzo. Il nostro paese gli è, per sempre, grato per averci consegnato nel 2010, e donato lo scorso anno, gli acquerelli e le opere grafiche di Aligi Sassu, che hanno permesso di aprire un museo cittadino dedicato a questo grande protagonista dell’arte del Novecento. Il museo è apprezzato, ogni anno, da centinaia e centinaia di visitatori, soprattutto ragazzi e ragazze delle scuole. Atessa ricorda con gratitudine e commozione Alfredo Paglione e la moglie Teresita che, dopo vite dense di passione artistica, vissute in varie parti del mondo, avevano deciso negli ultimi anni di fare della nostra regione il centro della loro opera di mecenatismo e  di educazione all’arte e alla bellezza. Grazie Alfredo, Atessa non ti dimenticherà.”

VASTO PIANGE PAGLIONE IL MECENATE CHE HA DONATO LA COLLEZIONE MEDITERRANIA, CONSERVATA A PALAZZO D’AVALOS 

“Apprendo con grande dispiacere la notizia della morte di Alfredo Paglione. Il mecenate, di Tornareccio, si è impegnato molto per rendere con le sue donazioni l’Abruzzo, un’isola felice capace di offrire bellezza da contemplare. Frutto della sua generosità – ha dichiarato il sindaco Francesco Menna – è la donazione Paglione-Olivares della collezione Mediterrània alla città di Vasto. Ottanta opere, conservate a Palazzo d’Avalos, di otto artisti (Claudio Bonichi, Arturo Carmassi, Armando De Stefano, Gigino Falconi, Carlos Mensa, Gaston Orellana, Josè Ortega e Matias Quetglas) che pur nella loro diversità testimoniano l’appartenenza ad uno stesso ambito geografico e culturale”.

L’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta ha ricordato il grande legame che Paglione aveva con la nostra città dove nel 2019 a Palazzo d’Avalos, è stata inaugurata la mostra Gernika di Sofia Gandarias. Un progetto culturale di grande forza emotiva organizzato oltre che dal Comune di Vasto, anche dalla Fondazione Immagine, l’ente che cura la conservazione e la valorizzazione delle donazioni di Paglione in Abruzzo.

“In questo giorno triste – hanno dichiarato il sindaco e l’assessore Della Gatta – perdiamo uno straordinario appassionato d’arte ed un autentico protagonista del mondo culturale, che ha amato la nostra città ed ha voluto valorizzarla ancor più donandole opere di grande bellezza”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.