“L’assalto al caveau dell’Ivri registrato ieri, una vera e propria operazione da commando, impone a tutte le Forze sindacali e alle Istituzioni di alzare l’asticella dell’attenzione, un episodio gravissimo che richiede l’adozione di misure forti per garantire l’incolumità dei lavoratori e la sicurezza di tutti gli Istituti di Vigilanza addetti al servizio”.
“La Ugl già da mesi ha denunciato le criticità proprio sul comparto della sicurezza civile segnalando le relative criticità a Prefetti e Questori e oggi torniamo a chiedere un incontro formale per riaprire un Tavolo di confronto e di coordinamento circa le misure da adottare”. Lo hanno detto il Segretario provinciale Chieti-Pescara della Ugl Armando Foschi e il Segretario regionale della Ugl Sicurezza Civile Fabio Urbini commentando l’episodio verificatosi ieri sera ai danni di un caveau portavalori dell’Ivri assaltato in maniera scientifica da ignoti.
“Quelle a cui abbiamo assistito ieri sono veramente scene che sembrano tratte da un film – hanno sottolineato i Segretari Foschi e Urbini -. Le modalità dell’assalto, l’organizzazione, l’armamento a disposizione degli assalitori, è evidente che non si trattava di improvvisatori ma di gente ben organizzata che aveva studiato a tavolino il colpo. Ed esprimendo la massima solidarietà per quei lavoratori che veramente hanno vissuto un incubo e pensato di non farcela, ci corre l’obbligo di riaccendere i riflettori sul tema della sicurezza dei lavoratori e della professione stessa. Nei mesi scorsi la Ugl è a più riprese intervenuta sul tema sollevando alcune problematiche, come i ritardi nei pagamenti degli stipendi agli addetti alla sicurezza anche per due o tre mesi consecutivi, o l’adozione di iniziative arbitrarie proprio nella gestione del servizio di trasporto valori, quando alcune società hanno costituito cooperative alle quali affidare il servizio stesso, spostando all’interno delle cooperative il personale dell’Istituto di Vigilanza o, peggio, affidando il trasporto ad addetti al portierato, ovviamente sottopagati rispetto al carico delle responsabilità, un escamotage utilizzato, evidentemente per abbassare i costi ma, inevitabilmente, a discapito dei lavoratori stessi e della sicurezza del servizio reso. Sul tema la Ugl ha già più volte chiesto l’intervento di Prefetti, Questori e Istituzioni, un’esigenza che oggi è divenuta urgenza dopo l’accaduto, che, superata la sorpresa e lo stupore iniziali, deve ora restare un caso isolato e sul quale le Forze dell’Ordine dovranno fare al più presto piena luce perché l’Abruzzo non diventi un far west”.