Tra i tanti che ricordano, omaggiano e disegnano in sua memoria anche una lettera aperta a Juan Carrito che siamo stati letteralmente pregati di pubblicare
“Addio Caro cucciolo. Il tuo frequentare i centri abitati in maniera così assidua aveva attirato l’attenzione di molti e generato reazioni diverse tra le persone del luogo. Paura? No di certo caro cucciolo. Ammirazione, ma soprattutto tanta curiosità. Da Abruzzese che vive nella costa mi permetto di affermare quanto sia stato importantissimo e piacevole trovare comunità montane responsabili e consapevoli nei Paesi in cui l’amato Juan Carrito si è dato da fare. La mia lettera vuole essere un ringraziamento ai cittadini di Pescina, di Collarmele, di Carrito, di Villalago, di Roccaraso, Castel di Sangro e di ogni altra Frazione o Paese interessato dalle attività del povero cucciolo che hanno mostrato grande comprensione, spirito collaborativo, amore per l’orso e capacità di comprendere anche la delicata situazione. Per questo in punta di piedi vorrei condividere una lettera dedicata a Juan Carrito. Una lettera che testimonia qualcosa di più grande del semplice amore per l’orso da parte di un cittadino abruzzese. Credo che intorno a questo piccolo cucciolo si stia materializzando oggi l’unitá di tutto l’Abruzzo, dal mare alla montagna. Credo, infine, che grazie al piccolo orsetto Juan Carrito e al suo continuo “danzare” in bilico tra il confine del “mondo selvaggio” e quello del “mondo umano”, noi abruzzesi dobbiamo acquisire la consapevolezza di quanto questo stesso confine sia fragile e insussistente e di quanto la sopravvivenza dell’orso sia legata alla nostra”.
Luciano Di Giulio, Tollo