Sono passati nove anni dalla morte di Pio Rapagnà, e il ricordo è ancora vivo non solo per chi gli è stato accanto, ma per tutti coloro che lo hanno stimato
Stimato per la sua grande passione nelle tante battaglie civili che ha condotto nella sua esistenza, nell’arco di oltre 50 anni, dalla fine degli anni ’60 fino a pochi giorni prima della sua morte, avvenuta nel luglio del 2014. Attivista, ancor prima che politico nelle file del Partito Radicale, strenuo difensore delle tradizioni e dei diritti civili ha dato un fondamentale contributo alla vita politica e sociale della nostra regione, dal dirottamento dei TIR dalla Statale 16 alle sue ultime battaglie per gli assegnatari delle case popolari penalizzati nelle procedure della ricostruzione post sisma.
In questi giorni, al Circolo Aternino di Pescara, un giusto omaggio alla sua persona con la Mostra “Converso”, diretta da Chiara Strozzieri, composta da foto d’epoca del dopo guerra del fotografo rosetano Antonio Mazzoni che, alla sua scomparsa, lasciò in eredità a Rapagnà più di 20 mila scatti, e dai quadri del pittore contemporaneo Luciano Astolfi: “Un incontro tra varie forme artistiche per ricordare come si deve un personaggio che ha dato tanto alla nostra regione – ha dichiarato Chiara Strozzieri – così come ha voluto fortemente l’associazione fondata proprio da Pio “Una città per vivere” e guidata ancora con tanto entusiasmo da sua moglie Giovanna Forti.” “Ho voluto proporre in questa mostra – ha detto Luciano Astolfi – i miei ultimi quadri dedicati a questi tempi così complicati che stiamo vivendo, dove la mancanza dei valori, quei valori tanto cari a Pio Rapagnà, stanno segnando negativamente la nostra esistenza.”
Nell’occasione è stato presentato anche il libro “L’Amore è una sciarpa rossa”, scritto da Giovanna Forti, la vedova di Rapagnà, che propone una lunga serie di testimonianze della preziosa e instancabile attività del politico di Montepagano, con la prefazione della scrittrice Patrizia Tocci, moglie di Eugenio Carlomagno, altro grande attivista, esponente del Partito Radicale e compagno di tante battaglie al fianco di Rapagnà: “Pio era una bellissima persona, onesta dagli occhi chiari, uomo di uno spessore che oggi difficilmente riusciremo a trovare in giro.” Chiediamo alla vedova di Pio Rapagnà Giovanna Forti qual è l’eredità che Pio ha lasciato a tutti noi: “Lascia l’esempio di un impegno totale ed appassionato a tutti i livelli nella speranza di poter dare un contributo per una società più vivibile, città più vivibili ed una cura per le persone più deboli.”