Cambiamenti climatici, erosione, fruizione turistica e pressione insediativa stanno incidendo in maniera pesante su uno degli ecosistemi più preziosi e delicati della nostra penisola: quello delle aree costiere italiane
Di possibili soluzioni praticabili si parlerà all’Aurum di Pescara il 6 e il 7 ottobre prossimi nel corso della 2^ Conferenza internazionale dei paesaggi costieri: Coste in movimento, curata da Legambiente, dall’Osservatorio paesaggi costieri italiani e dal Dipartimento di Architettura e dal corso di laurea in Scienze dell’habitat sostenibile dell’Università d’Annunzio di Pescara. Alcuni dei temi che saranno oggetto di dibattito sono stati affrontati durante la presentazione dell’evento in conferenza stampa.
«Nel 1990 erano in erosione 35 km di costa abruzzese, mentre nel 2018 sono arrivati a 82 km, cioè il 63% del litorale», ha dichiarato Michele Manigrasso, ricercatore in Urbanistica del Dipartimento di Architettura dell’Università d’Annunzio di Pescara.