Giovedì 26 maggio alle ore 18,30 all’Aurum di Pescara uno storytelling sul “gioco dei re”
Gli scacchi allungano la vita. Lo sapeva bene Ossip Bernstein, famoso scacchista ucraino che nel 1918 – portato dai rivoluzionari bolscevichi davanti al plotone di esecuzione – fu riconosciuto dall’ufficiale che doveva fucilarlo, il quale gli promise la salvezza se lo avesse battuto a scacchi. Bernstein vinse e fu liberato.
È uno dei tanti racconti che costellano Storie di re e regine. Riflessioni, aneddoti e curiosità sul gioco degli scacchi, lo storytelling ideato dal giornalista e istruttore di scacchi Fabrizio Santamaita, che sarà rappresentato giovedì 26 maggio alle ore 18.30 nella sala Tosti dell’Aurum a Pescara (ingresso libero). L’evento è organizzato dall’ASD D’Annunzio Scacchi di Pescara con il patrocinio dell’assessorato comunale alla cultura. Non si tratta della solita lezione per imparare a muovere torri e cavalli, ma di un viaggio attraverso una disciplina millenaria che vanta appassionati come Piero Angela, Gianluca Vialli, Sting, Madonna, Bill Gates e Mario Draghi.
La performance svela risvolti inediti dei campioni (tra i quali c’è anche un abruzzese) che si sono alternati nei 15 secoli di storia del gioco, e racconta episodi poco noti ma sorprendenti, oltre a fornire una visione privilegiata di questa disciplina. Il testo affronta vari aspetti di uno sport che viene a torto visto come complicato ed elitario, ma che in realtà è facile da apprendere e apporta notevoli benefici alle capacità intellettive di chi lo pratica.
“Gli scacchi stanno vivendo un autentico boom – spiega Santamaita – grazie allo sviluppo del gioco on line e all’enorme fortuna della mini-serie tv “La regina degli scacchi”, la più vista in assoluto nella storia del canale Netflix. Ho voluto raccontarli in uno storytelling, ovvero una narrazione ideata per inquadrare gli eventi e spiegarli secondo una logica di senso, allo scopo di creare un triplo effetto: incuriosire, istruire e ispirare. Punto a coinvolgere soprattutto chi non ha mai giocato e magari pensa che si tratti di uno sport noioso e difficile: dopo aver ascoltato questo storytelling continuerà a non sapere le regole ma avrà sicuramente un’idea diversa di questa disciplina”.
“Ciò che più affascina degli scacchi – continua l’autore – è che sono un confronto di intelligenze nel quale vince chi riesce a organizzare meglio le sue risorse. È uno scontro in cui non esiste la fortuna: tutto dipende dalla propria abilità. I processi mentali che si sviluppano imparando a giocare sono gli stessi che utilizziamo nel corso della vita, quindi l’esperienza fatta sulla scacchiera è utile anche per capire come comportarsi nelle situazioni in cui veniamo messi alla prova. Non a caso, nel 2012 il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a introdurre gli scacchi nei curricula scolastici e molte imprese organizzano corsi per ampliare la visione strategica dei propri manager”.