Cinque bambini, cinque storie di infanzia negata connesse da un filo rosso che ha le sembianze di una scimmia di pezza: questa la struttura narrativa su cui Anna Di Giorgio costruisce il suo romanzo “Apri gli occhi”, presentato oggi a Pescara
Le cinque storie, tutte diverse e ambientate in differenti angoli del mondo, sono drammaticamente accomunate dal dramma dell’infanzia negata. Da un villaggio asiatico, che baratta lo sfruttamento minorile con la sopravvivenza, all’agiatezza corrotta e smaniosa di una famiglia borghese in una città circondata da un’inquieta periferia che pullula di invisibili povertà; dalla tranquillità di un indolente paesino della provincia, al drammatico esodo di un popolo precipitosamente in fuga dalla guerra. Le storie raccontate da Anna Di Giorgio fotografano una realtà dura e sommersa, fatta di vite innocenti in cerca di una salvezza difficile e spesso negata. Lo sguardo della scimmia di pezza, oggetto tenero per eccellenza, si fa invece dolorosamente acuto, testimone silente di una narrazione senza riscatto.
Il libro “Apri gli occhi” – presentato nella sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara – è introdotto dalla scrittrice Maura Chiulli e commentato da Maria Concetta Falivene, Garante per l’infanzia della Regione Abruzzo. Oltre all’autrice Anna Di Giorgio, presente anche l’editore del Viandante, Arturo Bernava.
Anna Di Giorgio nasce a Moncalieri (Torino) ma vive in Abruzzo dall’età di quattro anni. Laureata in Lettere Moderne, è giornalista professionista e dal 2005 è redattrice presso l’emittente regionale televisiva Rete8. Tra i premi letterari conseguiti: nel 2011 il Premio internazionale Città di Penne, nel 2012 il Premio opera prima della Fondazione Pescarabruzzo con il romanzo breve Epifania (pubblicato con la casa editrice Tracce) e nel 2019 il Premio nazionale di letteratura naturalistica Parco Maiella.