I Carabinieri Forestali della Stazione “Parco” di Campotosto, nell’ambito dell’attività di controllo sul territorio nell’area aquilana del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, negli ultimi giorni hanno elevato verbali per circa 4mila euro di sanzioni amministrative per la violazione delle norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi
In particolare, è stato sanzionato un trasgressore per l’utilizzo di un attrezzo non consentito che, praticando la lavorazione andante del terreno (zappatura), ha creato notevoli danni ad alcune tartufaie naturali del territorio dell’Alto Aterno. Alla persona multata è stato ritirato il tesserino di idoneità alla raccolta dei tartufi. I Carabinieri del “Parco” ricordano come soltanto con il rispetto delle leggi è possibile usufruire di un bene naturale senza distruggerlo.
I tartufi, famosi e ricercati funghi ipogei, sono un patrimonio naturale e culturale dell’Abruzzo montano che vanta oltre la presenza di specie ricercate come il tartufo nero invernale e ricercatissime come il famosissimo tartufo bianco. Che l’Abruzzo fosse noto come luogo di presenza e di “produzione” del tartufo è riconosciuto da tempi antichissimi ed infatti quello abruzzese e, particolarmente l’impiego culinario di quello “aquilano”, è riportato in alcune epistole di Pietro Aretino del 1520 e nelle ricette di Salvatore Massonio pubblicate in un volume edito a Venezia nel 1627.
In questo contesto e per evitare che una risorsa come il tartufo possa essere danneggiata da una raccolta sconsiderata e distruttiva la Regione Abruzzo ha emanato la Legge Regionale 21 dicembre 2012, n.66 e successive modificazioni.