In occasione della manifestazione contro la realizzazione della centrale Snam di Case Pente, che si svolse a Sulmona nell’aprile 2018, ebbero l’idea di imbrattare i muri lungo corso Ovidio con della vernice
Ieri due giovani, Mattia Di Marco e Gianluigi Bonaventura entrambi di Pescara, sono finiti davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona che a termine del dibattimento li ha condannati, rispettivamente, alla pena di sette e 10 mesi mesi mesi di reclusione (pena sospesa) solo per il primo, oltre al pagamento delle spese processuali. Tre i reati contestati ai due giovani imputati: deturpamento e imbrattamento di cose altrui, rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Secondo l’imputazione i due, utilizzando una bomboletta spray, avrebbero imbrattato le pareti di Corso Ovidio con la scritta: “fasci appesi no snam no snam la distruggeremo”, utilizzando un simbolo di matrice anarchica. Entrambi avrebbero inoltre opposto resistenza agli operatori della Digos che
stavano procedendo all’identificazione, senza fornire le proprie generalità. Alla manifestazione del 21 aprile 2018 parteciparono circa 12 mila persone per dire no all’insediamento della centrale e alla realizzazione del metanodotto Sulmona-Foligno che però sono stati ora autorizzati dal Governo.