L’avvocato abruzzese Wania Della Vigna, già in prima linea nel processo per il crollo della Casa dello Studente a L’Aquila, ha ricevuto incarico dai familiari di 15 persone decedute e di altre salvate per miracolo nel terremoto di Amatrice.
Di seguito pubblichiamo la nota dell’avvocato Wania Della Vigna.
“In attesa del deposito delle motivazioni da parte della IV Sezione della Suprema Corte di Cassazione per il processo del crollo della casa dello studente a L’Aquila il 6 aprile 2009, ho ricevuto incarico dai familiari di 15 persone decedute e di altre persone salvate miracolosamente dalle macerie dei palazzi ex case popolari, sbriciolati come polvere, ad Amatrice, a seguito del sisma del 24 agosto 2016. Stesse scene del sisma aquilano, quasi alla stessa ora 3.32 e 3,36, stessa tragedia, stesso grande ed incommensurabile dolore di persone che hanno visto morire i genitori, i fratelli e i figli ; intere famiglie decimate. I morti del 24 agosto scorso ad Amatrice non rappresentano un numero o una percentuale; essi hanno dei nomi, erano persone con una propria vita ed avevano prospettive future. Una vera tragedia umana: una su tante, c‘è il dramma di Giovanna, che unitamente alla sua famiglia era tornata ad Amatrice, il suo paese, per le festività estive, per far visita ai genitori e alla sorella, in un solo istante ha visto morire il padre e la madre, il marito e i suoi due unici figli di dodici e quattordici anni. E’ rimasta con lei solo la sorella Elisabetta con lei è miracolosamente sopravvissuta al crollo del palazzo. E come Giovanna ed Elisabetta tante altre storie di famiglie distrutte. Un giovane studente ha perso genitori e sorella. Ed altro ancora. I miei assistiti sono tutti i prossimi congiunti delle persone decedute nelle tre palazzine crollate che erano ubicate in Amatrice alla piazza Augusto Sagnotti. Tutte e tre la palazzine erano state costruite da enti pubblici: due erano le palazzine gemelle (ex ATER) costruite, intorno agli anni settanta, dall’Istituto Autonomo Casa Popolari di Rieti. L’altra Palazzina era stata costruita con fondi statali con Gestione Ina Casa. Lascia sconcertato il fatto che gli edifici viciniori, di proprietà esclusivamente privata, costruiti in anche in epoca antecedente a queste palazzine, anche se danneggiati, sono ancora in piedi e in essi non sono state registrate vittime. Come osservano tutti i tecnici consultati, trattandosi di edifici tra loro simili, vicini l’uno all’altro, assimilabili anche per epoca costruttiva, materiali utilizzati, conformazione, terreno di fondazione, che tutti hanno patito la scossa del 24 agosto, sarebbero dovuti crollare tutti; o se non tutti, tenendo conto dell’elevato indice edificatorio e di urbanizzazione, si sarebbe dovuta registrare una percentuale di crolli sicuramente più elevata. In realtà, è ragionevole dubitare che il discrimine tra edifici ex Ater o Ina Casa crollati e edifici privati rimasti in piedi non è rappresentato dalla severità del terremoto, bensì potrebbe derivare dai vizi progettuali, dalle carenze costruttive, dagli errati interventi di manutenzione che possono caratterizzare in negativo gli edifici pubblici. Potrebbe, quindi, venire in evidenza che la costruzione degli edifici ex IACP ed ex Ina Case probabilmente non era rispettosa dei coefficienti di sicurezza tanto da non poter essere considerato idoneo a sopportare alcun tipo di sollecitazione. Sicchè, la sollecitazione, costituita dalla scossa tellurica del 24 agosto u.s. ha determinato il crollo di strutture che probabilmente già poteva versare in precario stato di equilibrio. Per queste ragioni, i familiari delle vittime di queste palazzine- mio tramite- hanno presentato degli esposti e denuncie-querele alla Procura della Repubblica di Rieti, chiedendo di accertare: la valutazione circa la vulnerabilità genetica di ciascun manufatto, i possibili aggravamenti delle condizioni di dissesto statico nel corso degli anni, a seguito di interventi straordinari eseguiti avuto riguardo al rispetto delle norme antisismiche e di sicurezza, i controlli e le vigilanze eseguiti. Le indagini, affidate al Dott. Rocco Gustavo Maruotti, della Procura di Rieti, stanno procedendo con i consulenti nominati dalla procura. Contemporaneamente si stanno svolgendo indagini difensive con la collaborazione di consulenti di parte, che metteranno le loro conoscenze a disposizione della Procura”.