“Siamo a zero sul fronte della bonifica. Non c’è, come dice qualcuno, nessuna opera di bonifica. Si sta solo provvedendo con la messa in sicurezza con il capping, ma ad oggi non c’è un progetto di bonifica. L’auspicio è che con un pronunciamento favorevole del Consiglio di Stato, il Ministero firmi il contratto con la ditta che si è aggiudicata i lavori”. A parlare in questi termini è Salvatore Lagatta, sindaco di Bussi sul Tirino.
Parole esplicite quelle del primo cittadino in merito alla situazione relativa alla megadiscarica dei veleni Montedison. Il Consiglio di Stato esaminerà il prossimo 11 febbraio il ricorso di Edison sulla sentenza del Tar Abruzzo che ha sanzionato il Ministero dell’Ambiente dopo che questo aveva annullato in autotutela il bando vinto dalla Dec Deme per la bonifica dell’area inquinata.
“Se il Consiglio di Stato confermerà il pronunciamento del TAR – prosegue il sindaco – il Ministero dovrà firmare il contratto con la ditta che si è aggiudicata l’appalto e dare avvio ai lavori. C’è il rischio che, poi, il Ministero debba pagare anche la ditta aggiudicatrice dei lavori. Ricordo ancora – dice Lagatta – che la Procura di Pescara ha aperto una inchiesta per omessa bonifica e noi il 20 giugno scorso abbiamo presentato una analoga denuncia per omessa bonifica, chiamando in causa i dirigenti del Ministero e il Rup”.
Il sindaco si è posto la domanda su quanto è accaduto nei mesi scorsi: “Come mai il Ministero si è comportato così? Da quando è andato via il dirigente (Laura D’Aprile) è cambiato qualcosa tanto è vero che è stato bloccato il percorso di bonifica e oggi solo la magistratura e le indagini possono chiarire perché il ministero ha interrotto un percorso che oggi poteva essere concluso perché considerando che per la bonifica occorrono 820 giorni, dal maggio 2018, ovvero dalla aggiudicazione definitiva con l’assegnazione dei lavori, se si fosse partiti, nel settembre del 2020 la bonifica si sarebbe conclusa”.