L’Aquila-Amatrice, il Comitato Via sblocca i lavori

E’ arrivato finalmente il via libera del Comitato per la Valutazione d’impatto ambientale sul progetto definitivo per l’ammodernamento di un tratto di 7 chilometri della cosiddetta “L’Aquila-Amatrice”.

La Statale 260 Picente che attraversa i territori dell’Alta Valle dell’Aterno, quasi tutti ricadenti nei crateri sismici vecchi e nuovi, collegando i Comuni della provincia dell’Aquila ad Amatrice, nel Lazio. La sistemazione della strada, che è una priorità proprio sul fronte della sicurezza delle popolazioni essendo l’unica via percorribile, non è mai partita, e resta ferma da quando, nel 2016, è stato affidato l’appalto dei lavori all’abruzzese Gruppo Toto, con disposizione del presidente dell’Anas datata giugno 2016, per un importo netto di ribasso di 41 milioni e 942mila euro. Un progetto ambizioso che affonda le sue origini negli anni Ottanta. Era il 1985 quando gli allora amministratori di Cagnano Amiterno e di Pizzoli gettarono le basi per realizzare la variante di Pizzoli, un 1° lotto da cui prese le mosse il progetto della strada L’Aquila-Amatrice, 50 chilometri circa di strada che agevola il collegamento tra i Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno (Pizzoli, Barete, Cagnano, Montereale) e Amatrice. Strada vitale all’epoca per lo sviluppo del territorio che ricade in diverse aree protette e parchi nazionali, e contro l’isolamento e lo spopolamento. E fondamentale oggi anche per un altro motivo: mettere in sicurezza paesi altamente sismici e avere una via di accesso e di fuga in caso di calamità. Quando il terremoto ha distrutto Amatrice il 24 agosto 2016, una frana sulla Statale e il crollo del ponte Quattrocchi, uniche vie d’accesso al Comune distrutto, resero difficile per la colonna mobile della Protezione civile raggiungere la zona e portare soccorso alle vittime dei crolli. Il progetto viene, però, è stato sinora realizzato a singhiozzo. Dal finire degli anni Ottanta a oggi sono completati soltanto il 1° e il 2° lotto, quelli che uniscono Pizzoli a Cagnano fino alla frazione di San Pelino. Da qui dovrebbe ripartire il 3° lotto, i cui lavori sono stati affidati e senza questo passaggio non è possibile nemmeno partire con il 4° lotto (che da Marana di Montereale arriva a Cavallari di Montereale, al confine tra l’Abruzzo e il Lazio), quest’ultimo già programmato e anch’esso oggetto di infinite tappe burocratiche. Dopo una serie di ricorsi della ditta esclusa (la Astaldi), l’ha spuntata Toto. Ma anche qui, ancora burocrazia: tutto fermo al comitato Via della Regione Abruzzo dal 1 dicembre scorso. Ora la notizia dello sblocco, comunicata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Ora i lavori potranno finalmente partire, certo con 4 anni di ritardi, e fortunatamente senza altre tragedie in mezzo: il terremoto non si fa annunciare e nemmeno attendere. E dopo lo sblocco di questo terzo lotto, toccherà scoprire che fine farà il 4° lotto, attualmente “sotto osservazione” da parte dell’Anas, stazione appaltante, dal 17 gennaio di quest’anno. Rimane intanto scoperto un altro tratto: quello tra le frazioni di Cavallari e di Aringo di Montereale per il quale, probabilmente, servirà un 5° lotto.

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