Le carte del caso “Amorosi”, il dirigente comunale spostato dopo un provvedimento dalla Municipale al centro studi e ricerche saranno portate in Procura dalla Commissione Garanzia e Controllo
La commissione Garanzia e Controllo ha dato mandato al presidente Giustino Masciocco di mandare tutte le carte del caso “Amorosi” alla procura della Repubblica e della Corte dei Conti e all’Anac, autorità anti corruzione.
Una conferenza stampa di fuoco quella a seguito della commissione garanzia e controllo che ha avuto come oggetto la sentenza di condanna ad un dirigente comunale ex Polizia Municipale e ora a capo del centro studi e ricerche in virtù della riorganizzazione della macro struttura, Tiziano Amorosi, a seguito di un provvedimento che ha portato ad una riorganizzazione interna, come si diceva, nelle more della decisione che stava prendendo il responsabile dell’anti corruzione.
In sostanza per Masciocco e i consiglieri di minoranza Palumbo, Romano, Serpetti, Cimoroni e De Santis il segretario comunale ha cercato di smontare in cinque pagine la tesi dell’inconferibilitá di Amoroni ma alla fine applica la legge Severino.
Lelio De Santis ha parlato di approvazione di un Dup falso. Palumbo ha ribadito che la riorganizzazione della macro struttura per lui è stata fatta soltanto per risolvere il caso Amorosi.
Durissimi anche i commenti di Paolo Romano, Elia Serpetti e Carla Cimoroni.
Qualcuno dovrà dirci se questa amministrazione sta operando come deve operare, ha sottolineato Romano.
La Cimoroni ha insistito sull’importanza della figura per la protezione dei dati. Il segretario ci ha informato, ha detto, di aver incarico il presidente del Sed ma anche qui non è assolutamente corretto per lei che ha sollevato forti dubbi.