Una nuova vertenza occupazionale, ancora lavoratori aquilani che rischiano di perdere il posto di lavoro e intere famiglie che dovranno misurarsi con le difficoltà di un fallimento aziendale. Questa volta a rischiare la chiusura è la Framiva metalli di Bazzano (ex Otefal).
L’ultima storia di una crisi generale che abbraccia tante aziende all’Aquila e in provincia (molte delle quali restano silenti), è quella della Framiva Metalli, società di produzione di metalli nastri, dischi, bandelle e lamiere di metalli non ferrosi e di distribuzione di estrusi e trafilati, che ad aprile 2015 è subentrata alla Otefal di Bazzano tramite aggiudicazione del bando di cessazione dell’azienda, acquisendo lo stabilimento alla quinta asta che era stata indetta dal curatore fallimentare Omero Martella.
La Framiva ha ricevuto sabato scorso un provvedimento di decadenza dell’aggiudicatario da parte del giudice delegato del Tribunale dell’Aquila con l’ordine di lasciare lo stabilimento entro mercoledì 14.
Tra i motivi della chiusura, arrivata come un fulmine a ciel sereno dal tribunale dell’Aquila, c’è il mancato pagamento della rata di giugno del contratto di bando.
Stamattina sit-in dei lavoratori davanti al tribunale dell’Aquila, nelle stesse ore in cui all’interno i legali di Framiva incontravano i giudici. E domani nuovo sit in supportato dai sindacati, davanti all’azienda, a Bazzano. Lo stabilimento proprio domani alle 15,30 verrà chiuso dall’istituto di vigilanza Ivg, che il tribunale ha nominato custode.
Una vicenda, quella della Framiva, che viene da lontano. Avrebbe dovuto essere una speranza di un futuro lavorativo migliore per i 170 dipendenti della ex Otefal, fallita, dei quali sino a questo momento l’impresa del nord Italia ha riassorbito solo meno della metà.