Una lettera della direzione europea per la Concorrenza arrivata mercoledì 12 sulla scrivania del ministro Amendola chiude la vicenda delle tasse sospese alle imprese dopo il terremoto del 2009 e da restituire perché l’Europa le ritiene veri e propri “aiuti di Stato”.
Parliamo di 100 milioni di euro. Ci sono volute battaglie, proteste, levate di scudi, lettere su lettere, il cambio di 4 Governi, trattative, telefonate, web conference: alla fine, con l’arrivo del ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola a settembre, il cambio di passo. Cruciale anche l’aiuto del capo di Gabinetto Fabrizio Lucentini, ex dirigente del Mise e per anni a Bruxelles .
“Oggi possiamo voltare pagina”,
ha detto il ministro davanti a un parterre da lui stesso scelto e riunito nella sala conferenze della sede di ‘Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno’, a Pile: associazioni di categoria, esponenti del Consiglio e della Giusta regionale di oggi e di ieri, parlamentari, e il sindaco Biondi. “Abbiamo negoziato per tre mesi – ha detto Amendola – in silenzio, perché io sono della scuola di coloro che pensano che sia meglio stare zitti quando si tratta e parlare quando si raggiungono i risultati. Adesso siamo qui perché abbiamo raggiunto finalmente un doppio risultato: abbiamo scongiurato la procedura d’infrazione europea, e ottenuto un impatto minimo se non addirittura nullo sulle imprese che non dovessero rientrare nei nuovi criteri stabiliti”.
Con i nuovi parametri, dunque, si salveranno dalla restituzione delle tasse buona parte delle imprese coinvolte; escluse del tutto intanto, gli alberghi e le strutture sanitarie private: non dovranno nemmeno presentare l’autocertificazione.
Una vicenda quella delle tasse – ha ricordato Amendola – che il Governo e l’Italia avevano il dovere di risolvere per una terra che ha pagato un grave tributo al terremoto del 2009. Adesso si apre una “fase due” proprio insieme a Confindustria, ha annunciato il ministro: quella degli investimenti, il “Green new deal” soprattutto: ossia il grande progetto Ue per la sostenibilità ambientale. Parla, il ministro, d’altra parte, nel giorno in cui il Governo ha presentato il Piano per il Sud a Gioia Tauro (21 miliardi in tre anni e 123 in cinque anni).
Perché le regioni del Meridione non devono essere lasciate sole, men che meno – ha detto il ministro – dev’essere abbandonato l’Abruzzo ancora bloccato dalla crisi economica e sociale del post sisma. Infine, il ministro Amendola ha annunciato che “il Governo farà scelte di nomine importanti sul fronte del terremoto, oggi stesso dovrebbe uscire l’indicazione del nuovo commissario straordinario per il sisma del 2016”.
“Una battaglia del territorio” – ha sottolineato il delegato di Confindustria per il post-sisma Ezio Rainaldi – noi abbiamo subìto i danni economici del sisma, non abbiamo fatto concorrenza sleale a nessuno”.