Coronavirus Abruzzo, il 25 aprile a Pescara

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Niente cortei e folla per l’emergenza Coronavirus, al 75º della Festa della Liberazione. Cerimonia sobria ed essenziale a Pescara sotto il palazzo del comune.

Il 25 aprile del ’45 è una data simbolo perché quel giorno coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano. Simbolo di ripartenza ieri e anche oggi.

“Ci tenevamo ad essere presenti come associazione – spiega Massimiliano Di Pillo dell’Anpi Pescara -. Questo è un giorno particolare per la storia italiana e anche per il periodo difficile che stiamo attraversando”.

Questo, invece, il pensiero del sindaco di Pescara, Carlo Masci.

Cerimonia ristretta ma era giusto esserci, era giusto farla per ricordare tanti giovani che di sono sacrificati per la libertà in un momento storico che, come allora, riguarda tutto il mondo. Oggi – conclude Masci – dobbiamo difenderci da un nemico molto aggressivo che ci ha costretti a vivere in quarantena. Tuttavia ci siamo difesi e oggi possiamo reagire e vedere la luce”. 

Paolo Durante: