Il Premier Mario Draghi è giunto in elicottero ad Assergi nella piazzola dell’Istituto Nazionale di Fisica del Gran Sasso. Accompagnato dal premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi, la visita ai Laboratori di fisica nucleare nel cuore del Gran Sasso
Una visita lampo. Alle 11.15 l’incontro con la stampa e le autorità locali, nella sala Fermi della sede dei Laboratori di Assergi, poi la ripartenza per Roma. Ad accogliere il Premier anche il Commissario straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, e il ministro Messa.
“Voglio ringraziarvi moltissimo per la calorosa accoglienza. È stata per me una grande emozione visitare i laboratori sotterranei e osservare da vicino gli esperimenti che vi rendono un punto di riferimento per la comunità scientifica mondiale”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in visita ai laboratori Infn del Gran Sasso, sottolineando, rivolto ai ricercatori, che “siete una delle grandi eccellenze del Paese. L’Italia è orgogliosa di voi”.
“Quest’anno ricorre il 35esimo anniversario dall’inizio delle attività dei Laboratori del Gran Sasso – prova della lungimiranza degli investimenti in centri di ricerca e infrastrutture scientifiche. La loro realizzazione, su iniziativa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – ha aggiunto il premier – ha permesso all’Italia di affermarsi nella fisica delle particelle elementari negli anni in cui emergeva questo campo”.
“Il Gran Sasso ha contribuito, e continua a contribuire, a molte delle scoperte più rilevanti della nostra epoca nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare. È un luogo capace di attrarre menti brillanti dall’estero e di valorizzare i nostri talenti”.
“La ricerca deve essere al centro della crescita dell’Italia”. Con il Pnrr “investiamo oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in visita ai laboratori Infn del Gran Sasso. “La mia visita è servita a capire meglio quale sia il contributo” che si può dare alla ricerca. “Vogliamo sostenervi e agevolare il vostro lavoro, senza ingerenze, almeno nel mio caso. Creare le condizioni economiche e culturali perché possiate progettare e crescere. Facilitare le collaborazioni internazionali, di cui questi Laboratori sono un esempio virtuoso. E promuovere la cultura del merito”.
“Senza ricerca non può esserci innovazione, e senza innovazione non può esserci progresso. Ma la scienza non è soltanto una somma di scoperte. È soprattutto metodo. Ci ricorda che alla base di ogni dibattito, anche il più acceso, devono esserci evidenze affidabili e verificabili. E che chiunque abbia posizioni di responsabilità o la capacità di influenzare il dibattito pubblico deve distinguere tra i fatti e ciò che è soltanto opinione”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in visita ai laboratori Infn del Gran Sasso. “La pandemia ha riproposto la centralità della scienza per le nostre vite e per la nostra società. È il silenzioso lavoro dello scienziato a fare la differenza tra la morte e la vita, tra la disperazione e la speranza. Vale per lo sviluppo di vaccini e di medicinali, come per la lotta al cambiamento climatico”.
Alle 12.15 il premier Mario Draghi ha lasciato in elicottero i Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso ad Assergi per fare ritorno a Roma. Il suo intervento nella sala Fermi dell’istituto è stato salutato da scroscianti applausi con le grida “grazie presidente” da parte di ricercatori e dipendenti dell’Infn.
“Questi lavoratori sono l’effetto concreto, un investimento duraturo e fecondo come sempre accade quando si investe in scienza”. Lo ha dichiarato il Premio Nobel Giorgio Parisi nel suo intervento presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso alla presenza del Premier Mario Draghi. “Gli esperimenti sono stati selezionati e scelti attraverso un processo pubblico nelle commissioni scientifiche. Una valutazione comparativa fondamentale con capacità di scegliere i progetti è un fiore all’occhiello dell’Infn”, ha chiarito Parisi.
Alle donne della comunità scientifica dell’Infn Draghi si rivolgerà per un saluto ufficiale e speciale, in occasione della Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza, che si celebra annualmente l’11 febbraio. Una visita breve e “privata”, dedicata esclusivamente ai lavoratori e alle ricercatrici del Gran Sasso: insieme al Nobel Parisi, ad accogliere il premier Draghi il direttore dei Laboratori, Ezio Previtali, e il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli. Subito dopo, alle 11,15, nella sede dell’Istituto nazionale di fisica nucleare di Assergi il breve incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali, il presidente della Regione, Marsilio, il sindaco dell’Aquila, Biondi, parlamentari e senatori, il prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco e gli esponenti della comunità scientifica abruzzese.
E’ la seconda visita del presidente del Consiglio, Mario Draghi, all’Aquila. Questa volta, a differenza di quando, il 28 settembre scorso, aveva inaugurato il Parco della memoria il ricordo delle vittime del sisma del 2009, il premier sarà ai laboratori nazionali di fisica nucleare del Gran Sasso per omaggiare le ricercatrici, in occasione della giornata mondiale delle donne e ragazze della scienza che l’Organizzazione mondiale delle nazioni Unite ha istituito da sette anni ogni 11 febbraio.
Il programma della visita è molto asciutto: Draghi arriverà direttamente nella galleria sotterranea dove vengono effettuati gli esperimenti e dove lavorano circa mille ricercatori da 29 Paesi. Qui l’incontro con le ricercatrici, accompagnato dal direttore dei laboratori, Ezio Previtali, e dal presidente di Infn, Antonio Zoccoli.
Accogliendo il premier il Governatore Marsilio ha detto: “Siamo qui ad accogliere istituzionalmente il Premier, lieti ogni volta che viene a visitare nostri territori, mi auguro che ci possa dedicare attenzione sperando di poter scambiare due parole con lui, in
particolare sulla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, una situazione che non aiuta a rendere certe le scelte e il futuro”.
Marsilio ha poi spiegato: “Non aiuta nemmeno la situazione che si è creata con scienziati che si ritrovano sotto processo alla luce delle inchieste di Teramo e L’Aquila: è paradossale che da una parte ci gonfiamo il petto per i successi degli scienziati italiani, e poi il fatto che si ritrovano imputati per inquinamento e messa in pericolo della sicurezza pubblica. Tre anni fa abbiamo ottenuto il commissariamento del sistema con Gisonni e l’assegnazione di 120 milioni di euro. Ora dobbiamo accelerare per evitare di ritrovarci nella emergenza che abbiamo già vissuto. Evitare insomma che la regione si spezzi in due con chiusura del traforo”, ha concluso Marsilio riferendosi alle inchieste delle procure.