Sul Football club Crotone pende una richiesta di sequestro della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che indaga sul patron Vrenna. Ripercussioni sulla corsa verso la serie A?
Il quotidiano “La Stampa” oggi in edicola rivela che la società rientra in un lungo elenco di beni, per un valore totale di circa 800 milioni di euro, su cui l’antimafia calabrese vorrebbe apporre i sigilli. Raffaele Vrenna e il fratello Giovanni sono definiti dalla DDA “socialmente pericolosi” tanto da richiedere nei loro confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni. Ex vicepresidente regionale di Confindustria, il 57enne Raffaele Vrenna dagli anni Novanta in poi ha costruito un vero e proprio impero con la spazzatura. Nel 2006 l’imprenditore venne accusato di concorso esterno. Condannato in primo grado venne poi assolto. I magistrati della Dda sostengono che proprio in quella assoluzione c’è la prova della pericolosità sociale del patron del Crotone. Nella sentenza Raffaele Vrenna viene infatti descritto come «disposto a tutto, a commettere falsi e abusi e anche fare affari con persone che sa o intuisce essere losche (rectius ‘ndranghetisti) ma tutto ciò, nei suoi piani, è di importanza secondaria».