Chieti calcio: l’analisi del dopo derby

Dopo il burrascoso derby che domani o mercoledì sarà sotto la lente del Giudice Sportivo, proviamo a fare un’analisi in casa Chieti: bene carattere e sacrificio, ma al momento il gioco d’attacco annunciato da Chianese si è visto poco anche se di fronte aveva una squadra forte come L’Aquila. Le dimissioni di Pollio indeboliscono il gruppo dirigente. Da 10 e lode la tifoseria nero verde: ha incitato la squadra dall’inizio alla fine, è un’arma in più

Probabilmente se ne parlerà per tutta la settimana anche perché il parapiglia scoppiato nel dopo partita all’ingresso delle squadre negli spogliatoti domani o mercoledì diventerà materiale per il Giudice Sportivo. In attesa di probabili multe e squalifiche, qualche considerazione in casa Chieti. La squadra di Chianese ha giocato una partita di sacrificio e al tempo stesso di carattere. Il vantaggio fulmineo, irregolare ma comunque frutto di un buon approccio alla partita, ha forse condizionato un po’ i piani con l’Aquila che ha iniziato a spingere molto alla costante ricerca del pareggio. E qui il Chieti ha avuto il limite di giocare una gara di puro contenimento, puntando sulla brillantezza di Barlafante (uno dei pochi capace di saltare l’uomo), in attesa dei colpi di Ardemagni, peraltro non ancora in condizione fisica, ma comunque capace di mettere in apprensione la difesa avversaria (due se non tre i giocatori costantemente su di lui). Nella ripresa gli innesti davanti la difesa di Diambo e Di Sabatino hanno portato ordine, anche se la cosa è durata una ventina di minuti perché poi la squadra di Epifani, anch’essa innervata dai cambi, ha ripreso a martellare la difesa nero verde che ha retto grazie alle parate di Serra e all’imprecisione dei tiratori aquilani. In questo contesto, il valore aggiunto del Chieti: la curva Volpi che ha incitato la squadra dal 1° minuto al 96°. Il derby è oramai alle spalle. Domenica la trasferta a Riano contro il Roma City, squadra sulla carta abbordabile anche se alla prima giornata ha seppellito di gol (6 reti) il Notaresco. Da ultimo ma non per ultimo, le dimissioni di Cristian Pollio. Un fulmine a ciel sereno perché arrivate dopo una vittoria, ma evidentemente maturate da qualche tempo. Il presidente onorario del Chieti è intervenuto ieri sera alla Domenica Sportiva di Rete8 ribadendo il suo punto di vista. Emblematico un passaggio della sua articolata spiegazione delle dimissioni:

“Ho vissuto la società in maniera collegiale. Se per presidente onorario s’intende che debba essere un francobollo senza avere voce in capitolo non è quello che mi interessa”. 

I margini per ricucire lo strappo sono molto difficili, ma nel calcio mai dire mai.