Morte Paolo Rossi: quando dodicenne fu premiato a Chieti, la scoperta è del giornalista teatino Franco Zappacosta.
Era la primavera del 1968. A Chieti, nel mitico campo in terra della “Civitella” si svolge un torneo di calcio giovanile. Al termine di una bella e, nel contempo, dura selezione, vince la società Pignone di Firenze nelle cui fila milita l’imberbe e promettente Paolo Rossi. Fisico minuto ma col gol già nel sangue, l’appena dodicenne Paolo Rossi viene insignito del premio di miglior giocatore della manifestazione. A Chieti il ragazzino che poi sarebbe diventato l’eroe di Spagna ’82 con l’appellativo di Pablito, ha ricevuto il primo premio di una luminosissima carriera ( nella foto Paolo Rossi riceve il premio ).
Rossi aveva velocità di pensiero. Era la sua caratteristica peculiare. Il grandissimo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano scriveva
“Nel calcio dubbio costante, decisione rapida“.
Una frase adatta, congeniale a quello che Paolo Rossi è stato da calciatore. Arrivava prima degli avversari. Come uomo, poi, Pablito si è rivelato campione di garbo e umanità. Ci mancherà tantissimo.
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