Pescara C/5 Luparense. Partita pazzesca. Emozioni fortissime, finale all’insegna del pathos. Azzoni pareggia a 9 secondi dal termine. Rigori fatali. Scudetto ai veneti.
Finisce 5-4 dopo i tiri dal dischetto ( errori di Salas e Cuzzolino) per la Luparense che si aggiudica il sesto scudetto della sua storia in sette finali ed entra, così, nella storia. Solo applausi al Pescara che privo degli squalificati Canal, Caputo e Borruto perde per espulsione a 5′ dall’epilogo anche Chimanguinho ( secondo giallo). Due minuti in inferiorità, sotto di un gol ( 1-2), la squadra di Colini resiste, pareggia a 2’56” dal termine con Rosa, viene di nuovo superata da Ramon e riequilibra le sorti del match a 9 secondi dall’epilogo grazie ad una stoccata di Azzoni su assist di Salas. Nel primo tempo, cominciato sotto ritmo dai biancazzurri, la Luparense era andata avanti con Honorio e Taborda. A 27 secondi dalla pausa, siluro di Chimanguinho che fissa il parziale sul 2-1. Nella ripresa succede di tutto. Altri sei legni, in totale 8 equamente distribuiti, salvataggi sulla linea, spettacolo su entrambi i fronti e un finale mozzafiato ( 3-3- reti di Rosa, Ramon e Azzoni) terminato con i rigori questa volta fatali ai biancazzurri che due anni fa, invece, sempre dal dischetto riuscirono a vincere lo scudetto ai danni del Kaos. Commovente il lungo applauso che al termine del match i 1000 tifosi al seguito del Pescara hanno tributato a Cuzzolino e compagni.