Basket Amatori – Pescara perde anche a Senigallia dopo un buon avvio. Che succede dopo l’ottimo girone d’andata?
La sconfitta di Senigallia, la seconda consecutiva in trasferta, fa accendere il campanello d’allarme in casa Pescara con il terzo posto in classifica che resta un obiettivo ma ad oggi più difficile. C’è tempo per rimediare e ritrovare l’armonia del girone di andata ma una riflessione è d’obbligo. Che fine hanno fatto la spensieratezza e la chimica del girone di andata? La squadra, con la rotazione a 7 senior più D’Eustachio, era un orologio svizzero e giocava una bella pallacanestro. Leonzio è stato di gran lunga il giocatore più forte del campionato ma oggi paga, come il resto della squadra, una situazione oggettivamente non più come prima. Questione tecnica oppure fattori esterni che hanno condizionato il momento? Dal punto di vista tecnico allungare la rotazione a 10 giocatori potrebbe aver tolto alcune certezze ai leader della squadra quando il girone di andata aveva dimostrato che forse serviva altro. Ovvero migliorare alcune carenze che non erano di certo la mancanza del quarto lungo o la mancanza di under dalla panchina con punti e tiri nelle mani. Per ritrovare la giusta chimica ora occorrerà del tempo ma la classifica non sorride più come al girone di andata. La certezza è che il roster è comunque forte e ben allenato e l’augurio è che con il tempo e il lavoro tornino gli automatismi di inizio stagione. Aspetto ambientale. Siamo così sicuri che la situazione societaria sia tutta rose e fiori? Di certo la sorpresa Unibasket Lanciano pronta a lottare per la B ha scombussolato alcuni piani e fatto nascere alcune domande: che senso avrebbe? Domanda più che legittima. E se le frizioni interne che hanno portato alle dimissioni del presidente Di Fabio nascessero da queste problematiche e da una più che leggittima stanchezza dopo anni di grandi sacrifici, piuttosto che da presunti torti arbitrali o polemiche con i media, sarebbero più che condivisibili. Che il buonsenso prevalga