Il club veneto evita la retrocessione in Serie B. Il tribunale nazionale della Figc ha dichiarato l’improcedibilità per il caso delle plusvalenze fittizie. Cesena penalizzato di 15 punti.
La società scaligera, finita a processo per plusvalenze fittizie in concorso con il Cesena, è stata dichiarata non giudicabile dal tribunale federale per un vizio di forma nella produzione degli atti processuali. Secondo quanto si è appreso la procura della Figc, che per il Chievo aveva chiesto 15 punti di penalizzazione sulla classifica 2017/18, equivalenti alla retrocessione in serie B, non avrebbe convocato il presidente gialloblu Luca Campedelli per un’interrogazione quando questi ne aveva fatto richiesta, cioè prima del processo. Per questo motivo, i giudici di primo grado hanno ritenuto impossibile procedere contro la società clivense, decretandone, di fatto, la salvezza. Gli atti sono stati rimandati alla Procura federale che dovrà decidere se istituire un nuovo processo. Una decisione che ha scatenato le ire del Crotone, che sperava in una condanna dei veronesi per essere ripescato in serie A. “A seguito della dichiarazione d’improcedibilità contro il Chievo per un errore tecnico – sostengono gli avvocati del club calabrese – chiediamo venga subito istruito il nuovo procedimento. Il Tribunale federale, infatti, non ha assolto la società clivense, ma ha rinviato gli atti alla procura per rifare tutta la procedura da capo e in modo corretto”. Condannato, invece, il Cesena. Alla società romagnola, ormai fallita, sono stati inflitti 15 punti di penalità da scontare nella stagione 2018/19, alla quale però non prenderà parte (Il Cesena potrebbe iscriversi in serie D). Con buona pace per l’Entella, che vede così sfumare il ripescaggio in Serie B.