Mentre la serie A è pronta a partire, in B e C regna il caos per la questione ripescaggi. I calendari e i campionati slittano. Scontro aperto Lega Figc.
Al centro del mirino, si diceva, il caso ripescaggi. Con le mancate iscrizioni nel campionato cadetto di Cesena, Bari e Avellino (con quest’ultimo che attende il ricorso al Tar del Lazio), la Serie B è attualmente incompleta. Ad aver presentato regolare richiesta per il ripescaggio sono state Catania, Novara, Siena, Ternana e Pro Vercelli, ma almeno due rimarranno fuori. Certa di un ripescaggio, oltre alle già citate Catania e Novara, anche il Siena. Ma nonostante la certezza, bisognerà attendere il 10 agosto, poiché le due escluse (Ternana e Pro Vercelli) hanno presentato ricorso. La graduatoria dei ripescaggi in B e in C sarebbe pronta da giorni, ma si è deciso di congelarla nel freezer del commissario della Figc Fabbricini. Ad ingarbugliare la questione, il deferimento del Chievo Verona e del presidente Campedelli per la questione plusvalenze (dopo l’improcedibilità dichiarata nei giorni scorsi dal TFN); in questo caso è il Crotone che spera di rivedere la A. Insomma, caos in piena regola. Le tensioni erano iniziate un paio di settimane fa quando la Lega di serie B, aveva chiesto il blocco dei ripescaggi, invocando il ritorno al format di 20 (e non più a 22). La Figc ha risposto con un comunicato scrivendo che “le disposizioni federali non consentono il mutamento del format del campionato da 22 a 20 squadre dalla corrente stagione sportiva. La modifica del format può entrare in vigore, infatti, dalla seconda stagione sportiva successiva alla sua adozione”. Inoltre, la Figc ha invitato la Lega a trasmettere le certificazioni di sua competenza, necessarie ad esaminare le domande per l’integrazione dell’organico a 22 squadre. La situazione di incertezza ha naturalmente bloccato le presentazione dei calendari di B e C con la conseguenza che i suddetti campionati slitteranno di almeno una settimana. Ancora una volta, dunque, il calcio italiano si è visto costretto ad alzare bandiera bianca e purtroppo all’orizzonte non si vedono soluzioni condivise.