«Vorrei che la mia faccia non avesse fatto il giro del mondo. Non deve mai più succedere. E la soluzione non sarà risolta togliendo i tifosi dallo stadio ma migliorando la sicurezza». L’allenatore pescarese Fabio Grosso torna per la prima volta a parlare in pubblico dopo quanto accaduto domenica a Marsiglia, quando il pullman del Lione è stato vittima di una sassaiola da parte degli ultras locali mentre stava per arrivare al Velodrome. Ad avere la peggio il tecnico italiano, ferito sopra l’occhio: il suo volto insanguinato e bendato è diventato un simbolo.
«Va meglio. Deve andare meglio», continua Grosso, «siamo rimasti dispiaciuti, molto arrabbiati, domenica è stata una giornata molto triste per lo sport. Non possiamo mettere la vita delle persone a rischio per lo sport. Non c’ero solo io, c’erano 40 persone su quel pullman, c’erano anche quelli dei tifosi. Dobbiamo ora guardare le cose in prospettiva: certe cose non devono più succedere, guarderò con molta attenzione le decisioni che verranno prese. Spero che non si aspetti che accada qualcosa di peggio. Ho avuto l’impressione che abbiamo fatto un percorso che non dovevamo fare. Abbiamo percorso una strada dove c’erano lavori in corso, con pietre a portata di mano. Ci hanno bersagliati con una sassaiola per due o tre minuti. Poteva andare peggio».
Fabio Grosso però è impaziente di andare avanti, a partire dalla gara di domenica col Metz, in cui il Lione è chiamato a fare punti per dare una scossa a una classifica che lo vede ultimo. «A inizio settimana fisicamente mi sentivo molto debole ma dentro sono un vulcano. Ho detto ai miei giocatori che dobbiamo tornare a parlare di sport. Dobbiamo mostrare il nostro spirito di squadra, vincere domenica contro il Metz per risalire in classifica. Se portiamo in campo la coesione che ho visto nello spogliatoio a Marsiglia, vinceremo».