Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha convocato per le ore 14 di domani, martedì 10 marzo, un Consiglio Federale straordinario in conference call per affrontare l’emergenza Covid-19. Al termine video con dichiarazioni del presidente Gravina.
In ottemperanza alle misure adottate dal Governo per l’allerta legata al Coronavirus, al termine del Consiglio non si terrà la consueta conferenza stampa. Giornalisti, fotografi e operatori televisivi sono invitati a non stazionare sotto la sede della Federazione. Al termine del Consiglio saranno inviati alle redazioni e pubblicati sul sito della FIGC un comunicato stampa e un video con le dichiarazioni del presidente federale Gabriele Gravina.
Intanto, si registrano alcune prese di posizione. In una lettera a firma del Segretario Generale della Lega Pro Emanuele Paolucci, la governance della terza serie ha spiegato ai 60 team di Serie C come muoversi in caso di stop. Di seguito parte del testo:
“Qualora il Consiglio Federale dovesse deliberare la sospensione dell’attività ufficiale per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, si raccomanda ogni necessaria – e comunque opportuna – valutazione in ordine alla dislocazione sul territorio nazionale dei luoghi di residenza dei rispettivi tesserati. Sarà infatti necessario considerare con attenzione i divieti di spostamento attualmente in essere per le zone in cui sono state adottate “misure urgenti per il contenimento del contagio”; oltretutto, essendo l’intera vicenda “in divenire”, non è escluso che le predette “zone” vengano estese anche ad altre regioni o province, circostanza questa che renderebbe non possibile lo spostamento dei tesserati, se abitanti all’interno di un’area in cui è/sarà previsto il divieto di spostamenti”.
Altra posizione quella di Filippo Marra Cutrupi, direttore della gestione della Virtus Verona, ma in questo caso Segretario Generale dell’ADICOSP (Associazione Direttori e Collaboratori Sportivi), ha dichiarato in una nota:
“Come ADICOSP abbiamo già chiesto la sospensione dei campionati professionistici e non. Io credo che si vada verso questa direzione e che domani il Consiglio Federale non possa far altro che dare ragione al ministro Spadafora e fermare il calcio. Oggi tutte le federazioni si confronteranno al CONI e credo che la scelta sarà quella di fermarsi. Non è possibile continuare ad allenarsi per mettere a repentaglio la salute dei giocatori e degli addetti ai lavori che potrebbero diventare così veicoli di contagio. Osserviamo un periodo di quarantena serio tutti quanti, perché è l’unico modo per uscirne. Non è l’emergenza di una squadra o di un paio di squadre, quelle finora colpite, ma di tutte le squadre, perché tutte potrebbero essere contagiate”.