Nel giorno del successo contro il Sambuceto, che ha lanciato al terzo posto la Folgore Delfino Curi Pescara di Bonati, un’immagine resta impressa nella mente di tutti, che fotografa meglio di ogni altra quello che è diventata oggi la grande famiglia del calcio dilettantistico pescarese: nell’intervallo, decine di bambini della scuola calcio hanno giocato, con i loro istruttori e davanti agli occhi emozionati dei loro genitori, sul prato del San Marco. Un legame sempre più forte unisce ormai prima squadra e settore giovanile.
Il patron Quinto Paluzzi sognava, qualche tempo fa di vivere una domenica del genere. Il terzo posto attuale (18 punti dietro le coppia Teramo-Giulianova) non spaventa il numero uno della società: “No, eravamo stati già primi in classifica, con L’Aquila, nel marzo del 2020, quando il campionato fu fermato a causa della pandemia – racconta – . Ma è sempre bellissimo, non ci si stanca mai di vedere una classifica così. E sono contento, più che per me, per lo staff che fa tanti sacrifici. Ripartono presto in estate, fanno tante amichevoli e ci mettono il cuore. Sono felice per tutti loro, e per i ragazzi”.
Una stagione iniziata diversi mesi fa per la Folgore Delfino Curi, ma che sta regalando momenti indimenticabili fin dai primi giorni… “Sì, dopo le amichevoli contro Salernitana e Bari, in cui ho potuto conoscere grandi personaggi del calcio, poi con il torneo Scudetto Cup, che ha portato sui nostri campi le società di serie A con le loro squadre giovanili… Negli ultimi tempi sto vivendo emozioni che non avrei mai immaginato di vivere”.
Frutto della lungimiranza di Paluzzi di aprire le porte a nuovi soci, come Antonio Martorella, Claudio Croce, Sefano Sasso e gli altri del gruppo Curi, poi alla famiglia Liberatore. “Ringrazio di cuore tutti i dirigenti della Curi, che mi danno grande serenità perché gestiscono in modo meraviglioso tutto il lavoro a livello giovanile e sono vicini anche alla prima squadra. Quest’anno abbiamo migliorato la gestione con l’ingresso del direttore Roberto Sara e del socio Gabriele Liberatore: sono davvero bravi, persone speciali, ci hanno fatto compiere un salto di qualità. E c’è anche mio figlio che dà una mano. Mio padre mi diceva sempre: “mettiti sempre con quelli più bravi di te”. E così sto facendo. Liberatore l’ho corteggiato per dodici anni, finalmente è arrivato”.
Ieri serata di goliardia con la squadra nel centro di Pescara, a Penelopina: Quinto Paluzzi si è anche esibito al karaoke. “Siamo stati insieme e mi hanno fatto tornare ragazzino. Siamo davvero una famiglia”.
La società domenica scorsa ha aperto le porte del San Marco per la gara contro il Sambuceto. Un’iniziativa che potrebbe diventare la normalità d’ora in avanti: “Non faremo più pagare l’ingresso, noi facciamo calcio per dare e non per prendere. Stiamo decidendo di fare sempre ingresso libero, così le famiglie potranno seguire i loro ragazzi senza spendere soldi, in un periodo difficile in cui anche pagare il biglietto per la partita può diventare un peso”.
L’unione delle varie anime della Folgore Delfino Curi Pescara sempre più forte: “Siamo ormai un’unica grande realtà. Sono felice di aver aperto la società due anni fa alla Curi, anche perché a noi lavorare bene nelle giovanili è sempre piaciuto, fin dalla vecchia Flacco Porto, in cui avevamo addirittura il servizio di doposcuola per i ragazzi che avevano problemi nello studio. Abbiamo ridato a tanti stimoli e voglia di studiare, giocare e stare insieme. Obiettivi che ancora oggi perseguiamo, tutti insieme”.