570 ciclisti italiani affronteranno la più temuta granfondo ciclistica d’Europa insieme a 4.000 concorrenti a numero chiuso provenienti da 32 nazioni. Tra questi sono iscritti anche tre 3 ciclisti della provincia di Chieti.
Il mito Ötztaler. Il percorso di 238 chilometri porta da Sölden attraverso 4 passi alpini (Kühtai, Brennero-, Giove e Rombo) verso l’Alto Adige e rientra in Tirolo. Sono 5.500 i metri di dislivello da superare. I più veloci raggiungono il traguardo dopo circa 7 ore di corsa.
Si svolgerà domenica prossima 29 agosto in Tirolo la Ötztaler, Radmarathon, la competizione più dura e impegnativa delle Alpi, giunta alla sua 40^ edizione. Il sogno di raggiungere il traguardo della gara più temuta delle Alpi interessa oltre 4.000 atleti ed atlete. Tra cui 570 ciclisti italiani sono iscritti anche tre abruzzesi, tutti della provincia di Chieti: Lorenzo Panaccio (1979) e Walter Zulli (1963) entrambi di Guardiagrele, portacolori dell’Asd Majella Bike Brithers e Vincenzo Spinelli (1990) di Atessa del Team Wolf.
La corsa si snoda lungo un percorso unico di 238 km con 5.500 m di dislivello, chiuso in gran parte al traffico veicolare. Si parte da Sölden nella valle tirolese dell’Ötztal attraverso il Kühtai (2.020 m), proseguendo in direzione Brennero (1.377 m), si sconfina in Italia a Vipiteno attraversando successivamente i passi Giovo (2.090) e Rombo (2.509 m), per poi fare ritorno a Sölden. I 5.500 m di dislivello sono suddivisi su 40,5 km di percorso pianeggiante, 95,7 km di salita e 101,9 km di discesa. Tempo previsto oltre 7 ore di dura e incredibile fatica, uomini e donne in rappresentanza di 32 nazioni, con la netta predominanza della Germania (2.225 iscritti) seguita da Austria (750) e Italia (570). I partecipanti italiani arrivano da 73 province.
Si partirà alle ore 06.45 dal centro di Sölden. Saranno i tiratori scelti austriaci a dare il via ufficiale con un potente colpo di cannone, che farà tremare i sellini. Al lungo serpentone serviranno circa 20 minuti per lasciarsi alle spalle la località tirolese e dirigersi verso il fondovalle dell’Ötztal.