Ciclismo amatoriale – Il responsabile nazionale dell’Acsi settore ciclismo Emiliano Borgna in esclusiva su Rete 8.it svela possibili novità per il futuro.
“Il ciclismo amatoriale sta andando verso la giusta direzione ovvero il recupero dei valori amatoriali e la condanna dell’agonismo esasperato. L’agonismo che mi piace definire ” normale” deve esserci perchè è giusto il confronto e la volontà di mettersi alla prova con un compagno o con il cronometro ed è una componente ( l’agonismo) dello sport in generale. Cosa intendo per esaltare i valori amatoriali? Che in futuro non dovrà più esistere che i ciclisti non vadano alle gran fondo per ” paura” che altri vanno più forte. Ecco perchè stiamo pensando di elevare gli standard di sicurezza e formare gli organizzatori affinchè le gare si possano svolgere al meglio e di proporre iniziative nuove per far si che tutti possano godersi il paesaggio senza l’assillo della classifica. Sentivo dire di possibilità di levare le classifiche stesse. Non sono d’accordo perchè significherebbe togliere quell’agonismo di cui parlavo sopra ma non nego che molti organizzatori hanno scelto e sceglieranno questa strada. Il mio obiettivo e fare in modo che nasca quel mix che permetta a chi vuole confrontarsi di farlo senza esasperazione e a chi vuole godersi il paesaggio di fare altrettanto senza essere spaventato dai ritmi elevati. So che molti chiedono il futuro della normativa etica ( chi ha ricevuto una sanzione per doping superiore a sei mesi non può più gareggiare da amatore anche dopo la fine della squalifica ndr). Vi posso dire ad oggi che c’è la possibilità di aprire un dialogo. Ma dobbiamo parlarne con la Fci. Ci tengo a dire che quella norma non voleva essere punitiva ma aveva come scopo quello di rifondare i valori amatoriali. Ora che la direzione intrapresa è quella giusta potrebbe aprirsi un dialogo ma, ripeto, ogni decisione dovrà essere condivisa con la Fci. E oggi la norma c’è e va rispettata. Sono onorato di essere stato eletto presidente della consulta nazionale e farò in modo che il mondo amatoriale vada verso la giusta direzione. Pochi controlli antidoping? Noi li richiediamo, gli organizzatori li richiedono, ma spetta al ministero della salute decidere dove e come fare i controlli”.