Esperienza e abilità stanno facendo la differenza per i fratelli abruzzesi Tito e Silvio Totani, ormai quasi a metà della Dakar 2022 che stanno correndo in Arabia Saudita con il sostegno dell’Assessorato allo Sport della Regione Abruzzo.
Le prime giornate sono servite a “rodare” la vettura e il contesto, poi il maltempo e la scarsa visibilità hanno complicato le cose ma alla fine della quinta tappa sono riusciti a non perdere neanche una posizione e a migliorare addirittura quella in classifica generale salendo al 56esimo posto assoluto.
Giornata difficile, quella di ieri nell’anello di 560 km intorno alla capitale Riyadh: il fango ha caratterizzato tutto il percorso con grandi insidie, guadi e impantanamenti. A rendere le cose ancora più complicate ci si è messo il servofreno della Nissan Patrol che ha dato noie. I meccanici del team, in serata, hanno dovuto sistemare anche l’assetto della che ha risentito pesantemente degli ultimi due giorni così difficoltosi.
Il lavoro dello staff tecnico è incessante: nei giorni precedenti, dopo gli adeguamenti richiesti dagli ispettori Fia durante le verifiche iniziali, era stato necessario un aggiustamento nell’utilizzo di pneumatici con compound più morbido che ha permesso una grande rimonta all’equipaggio abruzzese sulle dune della regione di Riyadh.
Il Nissan Patrol dei fratelli Totani si è comportato egregiamente anche nella quarta giornata di gara, su un terreno sul quale nei giorni precedenti era caduta abbondante pioggia, soffrendo qualche insabbiamento solo nei chilometri finali per via di passaggi obbligati dove i camion avevano ormai reso informi le dune.
La Dakar è uno dei rally di automobilismo e motociclismo più famosi al mondo, che prevedeva fino al 2007 la tappa finale nella capitale del Senegal, nell’Africa occidentale. È nota anche come “Parigi-Dakar” perché nelle prime edizioni il percorso iniziava appunto dalla capitale francese per terminare in quella del Senegal. In seguito, mentre l’arrivo si è mantenuto quasi sempre a Dakar, la sede di partenza ha subito diversi spostamenti dal 1995.
Alla gara partecipano autovetture, motociclette, autocarri, quad e Side by Side. I mezzi che intraprendono questa durissima gara sono dotati di Gps e si vedono rinforzare le proprie parti meccaniche per sopportare il gran caldo e le sollecitazioni.
È la terza volta che l’Arabia Saudita ospita l’evento internazionale, con il supporto della Saudi Automobile and Motorcycle Federation. La gara, dopo le verifiche amministrative e tecniche a Gedda, e dopo una breve prova speciale, denominata prologo, sabato primo gennaio, inizierà ad Ha’il e terminerà a Gedda dopo 12 tappe e circa 8.000 chilometri complessivi lungo i suggestivi canyon del deserto saudita e le scogliere nella regione di Neom, con una giornata di riposo prevista per l’8 gennaio nella capitale, Riyadh.