Un sonoro 12 a 3 nella finale-derby contro il Savona: la Pro Recco vince il suo 36° scudetto nella massima serie di pallanuoto. In vasca, a spingere (anche senza segnare nell’ultimo match della serie tricolore) c’è sempre lui, Francesco Di Fulvio.
Capitano in finale, ma pilastro da anni della corazzata ligure. Il campionissimo pescarese festeggia l’ennesimo titolo di una carriera scintillante: è il suo 8° scudetto, il 24° a livello di club, tutti ottenuti con lo stesso club. E adesso pensa già al prossimo: dopo l’Italia, c’è l’Europa nel mirino. Con la Pro Recco, Di Fulvio giocherà per alzare al cielo la Champions nella Final Four di giugno.
“Sono contentissimo – ha detto Di Fulvio, 31 anni ad agosto, dopo la vittoria – , oggi abbiamo dimostrato veramente di avere due attributi grossissimi, di avere carattere perché in questi anni quando la Pro Recco vince non c’è mai stato un avversario che si è complimentato, ci hanno sempre attaccato: dicono che siamo avvantaggiati dagli arbitri, che giochiamo con le mani addosso; oggi abbiamo fatto vedere che siamo andati oltre gli attacchi che sono arrivati dal loro allenatore e dal presidente dopo gara 1. Sono orgoglioso di essere stato il capitano in assenza di Ivovic, ora testa bassa e lavoriamo come abbiamo fatto dopo la sconfitta di Coppa Italia vinta meritatamente dal Brescia: tra dieci giorni ci aspetta la Final Four di Champions League”.