L’Aquila calcio – Domenica il debutto in prima categoria a Pizzoli. Toccato il fondo, inizia la stagione del doveroso rilancio.
Solo nel 2014 i rossoblù di Zavettieri e Sandomenico umiliarono a domicilio la Spal ( nata non tanti anni fà dalla fusione con la Giacomense). Oggi la squadra di Ferrara è al secondo posto in classifica dietro la Juventus ovviamente in serie A e in pochissimo tempo ha messo in piedi il nuovo stadio. L’Aquila invece è sprofondata in prima categoria, il suo gioiello chiamato stadio Gran Sasso pensato per i mondiali di Italia 90 resta fermo e incompiuto e domenica inizierà la nuova stagione a Pizzoli. L’umiliazione della prima categoria, figlia di gestioni completamente sbagliate in passato e di errate strategie politiche e non solo nel presente, è il prezzo da pagare per cercare il rilancio. La scelta di non sfruttare sinergie allungherà notevolmente i tempi per la risalita ma ad oggi incuriosisce il silenzio di una società nata a fine luglio ma mai presentata se non per il ” saluto” con l’amministrazione. Conosciamo solo Maurizio Ianni e Roberto Cappellacci che sono garanzie assolute dal punto di vista tecnico e rappresentano una certezza ma i programmi a lungo termine quali sono? La società verrà ampliata? Avendo di fronte stagioni ” di transito” dal punto di vista tecnico occorre conoscere al più presto i programmi a lungo termine. Per il momento gli oltre 300 abbonati, iniziativa dei tifosi organizzati, sono una delle poche cose belle viste. Dopo i grandi e imperdonabili errori della gestione passata, di autogol recentemente invece ne sono stati fatti a volontà : il più grande il mese, pardon i mesi, persi dietro a Ius e a speranze inesistenti. Magari chiedendo informazioni ufficiali alla federazione qualcosa in più della prima categoria a giugno poteva scapparci. Certo, nel caso c’era da pagare qualche ” tassa” e a L’Aquila non era cosa da sottovalutare. Probabilmente il vero grande impedimento.