L’Aquila calcio – Se la vittoria del campionato di prima categoria appare scontata ( ci mancherebbe!), quello che preoccupa è un orizzonte senza certezze.
Il nuovo corso dell’Aquila calcio non riesce a decollare. Se da un lato la vittoria del campionato di prima categoria è scontata anche se le ultime prestazioni non sono state di livello, quello che preoccupa è il futuro. E in città quando si parla di progetti e prospettive cala il buio e quello che doveva essere l’anno della rinascita ad oggi è soltanto il solito tourbillon di speranze condito da scontate vittorie in un’umiliante prima categoria, con una città sempre più distaccata e con il dejavu dei problemi nel pagamento degli stipendi. Saperlo in prima categoria fa sorridere certo ma il presente non sarà mai un problema. Ed allora resta sempre il futuro come obiettivo. Ad oggi due certezze: l’ing Penzi si è limitato ad una sponsorizzazione senza entrare in società ( promesse politiche non rispettate? Prospettive mutate?) e gli imprenditori aquilani che aspettavano la fine della gestione Chiodi per dare il loro prezioso contributo sciolti come la neve di maggio. Tradotto ad oggi non ci sono basi solide e non ci sono prospettive concrete. Chi si era illuso che chiusa l’era della gestione Chiodi a L’Aquila risplendesse la luce si sta svegliando sotto i colpi di una realtà che la storia rossoblù ha sempre descritto con cruda franchezza. Sperando ( e occorre sempre abusare di questa parola) che qualcosa cambi, il futuro del calcio aquilano non è roseo. Dalla gestione Passarelli che ha portato in un attimo il Fattori dal paradiso all’inferno ad oggi non è cambiato nulla: sogni di B svaniti dietro fondamenta inesistenti, pessime gestioni, illusioni, e tante forse troppe speranze. Che piaccia o no il calcio, pardon lo sport, in città è solo questo.