L’Aquila rugby – La polisportiva porta i cartellini al sindaco: domenica si gioca il derby ma occorre programmare il futuro
Il campionato dovrebbe essere salvo ma non può bastare. La Polisportiva ha consegnato al sindaco i cartellini dei giocatori e L’Aquila rugby potrà scendere in campo domenica contro la Gran Sasso. Evitato il guaio maggiore ma guai a fermarsi. Perchè? La tradizione e il blasone della maglia neroverde impongono un progetto serio e che riporti la palla ovale aquilana dove la storia ha detto e dice che deve stare. Ci vorrà del tempo ma bisogna iniziare. Solo sentir parlare prima e vedere dopo i cancelli chiusi al Fattori ha fatto rabbrividire e ha tirato un pugno allo stomaco al cuore sportivo della città. Carlo Caione che corre con una bandiera neroverde a Padova sul quel manto erboso che profumava di Gran Sasso e di Collemaggio è un ricordo troppo limpido che dentro di se racchiude gli altri 4 scudetti della storia aquilana e che non può passare inosservato. La storia non si può cancellare. Ma adesso occorre rispettare quella storia scrivendo un progetto magari a 5 anni che permetta al rugby di respirare prima e di vincere dopo. Come? Sanando i conti e restituendo la squadra alla città. Dall’Aquila sono nati i vari Mascioletti, Ghizzoni, Troiani, D’Onofrio, Caione e Masi per non andare troppo indietro con gli anni. E aver nominato quel giorno di Padova non è stato casuale. L’Aquila di Caione, Mascioletti ( allenatore) Ghizzoni, Troiani e Pietrosanti ha battutto il Milan di Berlusconi e del professionismo che arrivava al gran galoppo. Il progetto aquilano deve mirare a ricreare l’aquilanità che sfornava giocatori e che costruiva scudetti. Non si possono comprare da fuori allora si costruiscono in casa. Come è sempre stato fatto e come si deve tornare a fare. E il panorama nazionale aiuta a fare questo discorso. Zebre e Treviso hanno accentrato i migliori giocatori e sposano la cultura professionistica. Il campionato italiano, dall’eccellenza in giù, sta tornando sempre più come era quando l’Aquila trionfava. La mattina e il pomeriggio al lavoro, la sera al campo per intenderci. E’ il rugby che all’Aquila piaceva tanto e che potrebbe tornare ad emozionare tutti.