Il percorso di Gaia Sabbatini, la mezzofondista campionessa europea under 23 di Teramo, finisce ancora una volta in semifinale. Era accaduto lo scorso anno a Tokyo, e la storia si ripete ai mondiali di atletica in corso a Eugene, in Oregon
È una squalifica a fermare l’azzurra, peraltro uscita comunque dal lotto delle ammesse alla finale in virtù del sesto posto parziale in 4:05.41. A finire sotto la lente dei giudici è il contatto – in verità abbastanza chiaro – tra la Sabbatini e l’ugandese Nanyondo sul rettilineo finale, con l’africana che finisce al tappeto. L’azzurra si era mossa bene, almeno fino ai 1200 metri, quando poi la scelta di linee interne – sempre molto rischiosa – ha finito per determinare l’inevitabile contatto. In finale vanno tutte le migliori, con un annunciato duello Kypiegon-Tsegay-Muir.