Roseto Basket, dimissioni fa rima con… scossoni. I vertici societari hanno voluto stimolare l’ambiente. Sabato incontro in comune col sindaco.
Più passano le ore e più si inizia a capire che le dimissioni dalle cariche di presidente e vice da parte di Cimorosi e Cianchetti sono state dettate soprattutto dalla volontà di stimolare o se si vuole provocare istituzioni, politici e imprenditori affinché diano più di una mano (soprattutto di natura economica) alla pallacanestro rosetana. Del resto una società che tra mille difficoltà ha comunque iscritto la squadra al campionato di A2 e che soltanto qualche giorno fa ha annunciato di volere raggiungere quota 1.500 abbonati, non può improvvisamente lasciare andare tutto alla deriva. Il grido d’allarme (peraltro non nuovo) è comunque servito perché sabato presidente e vice presidente si incontreranno in comune con il sindaco e alcuni altri esponenti politici. Inoltre, nelle prossime ore è atteso un ulteriore comunicato di Cimorosi e Cianchetti in cui si precisa ulteriormente il senso delle dimissioni (a proposito il coach Di Paolantonio era stato informato?). Sul fonte squadra mancano due tasselli fondamentali, gli americani, che Roseto dovrà trovare in fretta per non farsi trovare impreparato ad affrontare un campionato che lo scorso anno l’ha visto felice e fantastico protagonista. Se non ci sarà alcuna risposta agli stimoli lanciati dalla società, da quello che si può intuire si andrà comunque avanti. Certo, lascia un po’ perplessi la tempistica delle dimissioni: a due giorni dal lancio della campagna abbonamenti e dopo, lo ripetiamo, che la società aveva annunciato di aspettarsi una risposta forte in termini di abbonati. Risposta che non è mai mancata se è vero che, dati alla mano, a Roseto in quanto a rapporto abitanti/tifosi 1 su 11 va al PalaMaggetti a vedere la partita, pagando il biglietto. Ergo, ben vengano gli stimoli a patto che non si giochi troppo con i sentimenti degli appassionati.