A Chieti da calciatore (1989-1994), all’Aquila da allenatore (da maggio 2013 a settembre 2014). Su entrambi i fronti, ha lasciato un segno indelebile del suo passaggio. Giovanni Pagliari, 62 anni, oggi è sulla panchina della Recanatese, nel girone di B di serie C, ma mantiene sempre vivo il ricordo dei suoi trascorsi abruzzesi (anche una brillante e storica salvezza in C2 con la Rosetana) sulle sponde neroverdi e rossoblu.
Domenica pomeriggio (ore 14,30) non potrà essere – per ovvie ragioni – sugli spalti del Gran Sasso d’Italia per il derby della 2a giornata di ritorno di serie D in diretta in esclusiva su Rete8, ma come ogni fine settimana sarà il primo risultato che andrà a controllare sul suo telefonino al 91’.
“Se seguo Chieti e L’Aquila? Sempre, sono legatissimo ad entrambe le piazza. Ogni domenica vedo i risultati e poi cerco le immagini delle loro partite. Ho vissuto anni meravigliosi in quelle due città. A Chieti ho chiuso la mia carriera da calciatore (110 partite, 12 gol) e ho vinto con un gruppo straordinario, a cui sono ancora affezionato: abbiamo una chat in cui ci sentiamo ogni giorno con i vari Morganti, Consorti e gli altri. Che dire dell’Aquila: abbiamo vinto un campionato e siamo arrivati ai play-off per la B, probabilmente il risultato più importante nella storia recente”.
Il cuore del tecnico marchigiano è diviso a metà: impossibile chiedergli un pronostico.
“Anche perché è impossibile farlo – dice Pagliari – , sono due squadre forti, costruite per vincere il campionato. Sarà una partita bellissima con una cornice di pubblico già degna della C. Ho visto il pubblico all’Aquila nel derby interno contro l’Avezzano: spettacolare. Come si può decidere questo derby? Giocando bene a calcio, ormai in D si vince con la qualità, non contano più fattori ambientali o il campo. Al Gran Sasso c’è un ottimo sintetico che permette di giocare e di farlo bene. Il fattore campo? Anche se ci sarà un gran pubblico, ripeto, non è un fattore decisivo nel calcio attuale”.
All’andata vittoria del Chieti contestata dai rossoblu per un gol segnato con la mano da Forgione:
“Ricordo bene, dalle immagini si capiva che L’Aquila non meritava di perdere. Fu una partita molto tesa. I derby sono così”.
Rispetto alla prima sfida, sono cambiati gli allenatori:
“So anche questo. All’Aquila c’è Cappellacci che da un po’ di tempo sta lavorando e sta già ottenendo risultati importanti. A Chieti è appena arrivato Iezzo, che sarà praticamente all’esordio. Entrambi vorranno vincere questa partita così sentita e importante per la classifica”.
A proposito: almeno cinque pretendenti per la promozione diretta in C. Come e quando si deciderà questo campionato?
“A differenza di quanto accaduto a noi con la Recanatese due anni fa, che vincemmo dando diversi punti di distacco alle rivali con una vera e propria impresa, quest’anno vedo una concorrenza agguerrita e molto folta, con organici davvero importanti. Samb, Campobasso, Senigallia, Avezzano, Roma City, oltre alle mie due ex squadre: nessuno vuole mollare. Si deciderà al fotofinish, nelle ultime giornate”.
L’anno prossimo Pagliari potrebbe trovarsi di fronte in C una tra Chieti e L’Aquila.
“Prima in C dobbiamo restarci noi, con la Recanatese. Veniamo da quattro sconfitte e dobbiamo rimetterci a posto per centrare al più presto la salvezza. Poi penseremo all’anno prossimo. Se salissero in C Chieti o L’Aquila, o entrambe, sarebbe davvero molto bello. Sarei felice per due piazze e due città che amo e che lo meriterebbero”.