Serie D L’Aquila – Riflessioni dopo l’inconsistente prestazione di ieri. Un pareggio che rischia di vanificare quanto di buono fatto fino ad ora
Verrebbe da dire “sorridete, siete su scherzi a parte”! E invece è tutto vero. Non ci sono giustificazioni: lo scialbo 0-0 che è maturato dopo l’inconsistente prova di domenica scorsa non ammette alibi e rischia di compromettere seriamente un campionato che poteva ( e all’1% può ancora) raccontare qualcosa di interessante. Abbiamo definito ingiustificabile la squadra nel pareggio contro il Città di Castello. Spieghiamo perchè. Appare facile capire che una formazione che ambisce al salto di categoria non può limitarsi ad un solo tiro in porta vero ( il colpo di testa di Sieno) e qualche scorribanda di Valenti contro una squadra di due categorie inferiore dal punto di vista tecnico ( non vuole essere un’offesa ci mancherebbe) e che aveva subito la bellezza di 42 gol. L’Aquila, fino a questo punto della stagione, solo ad Ostia aveva chiuso senza gol realizzati. Ed è normale che contro la seconda peggior difesa del campionato in casa ci si limiti ad un solo tiro in porta? Assolutamente no. Atteggiamento e prestazione ingiustificabili. Si sarebbero potute dire tante cose: da Russo, Peluso e Bonvissuto out alla condizione non ottimale, da un chiaro rigore non concesso su Ranelli nel secondo tempo alla tattica ostruzionistica ospite permessa con troppa leggerezza dal direttore di gara. Ma passa tutto in secondo piano perchè L’Aquila avrebbe dovuto schiacciare il Città di Castello dentro la propria area dal primo giro d’orologio e far capire l’aria che tirava. Cosa non fatta. E se poi vai a 1 all’ora quando intorno tanti giovani calciatori sfrecciano come gli intercity ecco che la frittata è fatta. E perchè la squadra andava a 1 all’ora? Perchè questa prestazione tanto simile ad una sorta di sciopero bianco? (Abbiamo detto simile, non che la squadra lo abbia fatto). In stagione tante volta abbiamo tirato fuori tante giustificazioni : dagli infortuni alle squalifiche, dalla trasferta di Monterosi stile corazzata ” Potenkim” alla difficile gestione dei rapporti interni alla società fino al mese della neve che ha impedito con il terremoto alla squadra di allenarsi. Badate bene tutte motivazioni valide che non hanno permesso l’aggancio al primo posto. Ma ieri è ingiustificabile tutto. Non solo. Si rischia di minare un rapporto di fiducia con la piazza che si stava creando tra mille timori e mille difficoltà. Indice puntato contro la squadra. Che da domenica a Sassari tiri fuori gli attributi e dia un senso al prosieguo della stagione. Su Morgia e sull’area tecnica nessun dubbio. Ma la maglia rossoblu va onorata non con i comunicati ma con i fatti. Chiosa finale. Gli amici, o meglio pseudoamici, che sorridono fingendo dispiacere saranno sempre piccoli come una formichina in mezzo all’universo.