Serie D L’Aquila – Si avvicina la data del 30 settembre ma non ci sarà il closing. Le possibili soluzioni.
Il 30 settembre si avvicina ma il closing non ci sarà. Il motivo è noto: non è stata onorata e rispettata la scrittura firmata il 4 agosto motivo che spingerà i nuovi a non diventare proprietari dell’Aquila calcio. Intanto oggi sono stati pagati gli stipendi. Da chi? Ne dal gruppo Chiodi ne dal gruppo Fioravanti. Sono stati pagati con dei residui di cassa e con dei fondi reperiti direttamente da Aureli tramite sponsor fidelizzati al DG aquilano. Ok l’immediato ma non può certo bastare per garantire futuro. Ed allora quali sono gli scenari? Quello del fallimento pilotato, di moda nel mondo del calcio, permetterebbe di ripartire puliti, senza il fardello dei debiti e con il titolo mantenuto. I tempi ci sono ma di sicuro gli attuali proprietari ( gruppo Chiodi) per ovvi motivi non sono intenzionati a portare i libri in tribunale. Ranucci, come amministratore, sarà rigidissimo nel firmare il nuovo bilancio ( quello presentato va rivisto) e secondo rumors c’è bisogno di una ricapitalizzazione molto importante. Tre allora gli scenari possibili: gestione Chiodi per la parte debitoria e un pool di sponsor per garantire 27000 al mese per gli stipendi; i nuovi potenziali acquirenti restano come sponsor per garantire la stagione fermo restando che Chiodi si accolli i debiti; debiti Iva rateizzati a Chiodi, le banche a Mancini e il resto ( cifra non conosciuta perchè il bilancio è da rivedere) a carico dei nuovi che diventerebbero proprietari pagando questo prezzo di ingresso. Ma affichè ciò accada occorre conoscere la cifra del debito al netto di iva e banche. Se è minore uguale a 300000 euro i nuovi potrebbero accollarselo considerandolo un prezzo di ingresso ovvero il valore dell’Aquila calcio. La quarta soluzione, vociferata, di un ridimensionamento e di tenere solo i ragazzini programmando una retrocessione sa di barzelletta che non fa ridere affatto. E che deve essete taciuta ancor prima di essere pensata. La sensazione è che il ruolo dell’amministratore Ranucci possa essere determinate. E il dirigente di Viterbo ha le idee molto chiare. Della serie: che ognuno faccia il suo