Gravina. “Bari – Castel di Sangro fu una gara pulita. Sono indignato. Albieri ? È già partita la querela”.
Gravina
All’epoca dei fatti l’attuale numero 1 della Serie C era Presidente del Castel di Sangro dei miracoli. Due promozioni consecutive fino ad arrivare in B. Nella stagione 96 – 97 i giallorossi, allenati da Osvaldo Jaconi, centrarono la salvezza aritmetica al “Patini” battendo il Pescara di Delio Rossi per 2 – 1 ( reti di Pistella e Bonomi ). Nell’ultimo turno il Castello venne sconfitto a Bari per 3 – 1. I pugliesi di Fascetti salirono in serie A.
Luca Albieri uno dei calciatori di quel Castel di Sangro ha rivelato a La 7, ospite di Giletti, che la partita Bari – Castel di Sangro fu truccata per “300 milioni ricevendo un ordine dall’alto” chiamando, dunque, in causa i vertici societari.
“Albieri – ha affermato Gabriele Gravina- ha avuto un momento di grande protagonismo nella sua vita così come lo era da calciatore. Ho letto che si è sempre definito matto. La querela è già partita. È chiaro che tutto questo è stato fatto per colpire me. Un’illazione di una volgarità. Castel di Sangro ha rappresentato un modello esemplare nel mondo del calcio. La tempistica di questa vicenda non convince affatto. Anzi, offre una chiave di lettura ben precisa. A me bastano le testimonianze di affetto dei capitani di quel fantastico gruppo : Cei e Alberti per non parlare di mister Jaconi. Tutti si attiveranno per tutelare la propria immagine. Quella meravigliosa avventura non merita di essere infangata”.