Pineto – Pescara, in ottomila all’Adriatico per il primo storico derby

Una prima volta storica. Pineto e Pescara una contro l’altra per una gara ufficiale. Non era mai accaduto prima. Accadrà domani sera (20,45), e in una partita di campionato di serie C. I precedenti tra le due società sono tutti in partite amichevoli. La prima è datata 1946, quasi 80 anni fa.

“Sì, si giocò al Rampigna – racconta il presidente del Pineto, Silvio Brocco, che è anche autore dei libri sulla storia del Pineto Calcio – . Fu la prima volta del Pineto a Pescara, una delle prime partite in assoluto della società che si stava organizzando in quegli anni e faceva solo da spalla per la preparazione del Pescara. Poi le amichevoli sono proseguite negli anni, ma quasi sempre a Pineto o in campo neutro, e l’amicizia tra le due società è diventata solidissima”.

Domani sera quindi si gioca un nuovo derby abruzzese in serie C. La scorsa estate le due squadre si affrontarono a Silvi in amichevole con la vittoria del Pineto per 2-1. A novembre previsto un altro incrocio, nel secondo turno di Coppa Italia, ancora All’Adriatico.

Il Pescara domani è squadra ospite, ma sul suo campo: si preannuncia un buon pubblico. Le proiezioni parlano di oltre 8mila presenze. Per la squadra del presidente Sebastiani un eventuale successo significherebbe secondo posto in classifica. Il tecnico Zeman non si fida della matricola pinetese (leggi qui le sue dichiarazioni). Per il match con i cugini del Pineto, non ci saranno i nazionali Accornero, Tunjov e Staver e l’infortunato Franchini. A termine di regolamento il Pescara proprio per questo motivo avrebbe potuto chiedere un nuovo rinvio del derby (che era saltato lo scorso 24 settembre per via dell’ indisponibilità dell’ impianto di via Pepe), ma ha optato per giocare regolarmente la partita. Il Pineto senza lo squalificato Iaccarino e l’infortunato Pellegrino spera nel colpaccio: “Ci vorrà – ha detto il tecnico pinetese Daniele Amaolo – la gara perfetta contro il Pescara. Sarà una bella giornata di sport e una festa”.

Orlando d'Angelo: